Contenimento dei lupi, la specie sarà “meno” protetta. Dalla Provincia: “un’ottima notizia”

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L’Unione Europea si è espressa sul tema della presenza dei lupi, accogliendo le istanze in particolare del settore agroalimentare e allevatori, approvando un documento che declassa la specie da “rigorosamente protetta” a “protetta”, il che significa più spazio per le misure di contenimento dei canidi predatori. Una notizia attesa, subito rimbalzata da Bruxelles alle montagne venete e vicentine, dove tra Piccole Dolomiti e Altopiano di Asiago non c’è stato giorno nel corso dell’estate in cui capi d’allevamento siano caduti preda del lupo.

In questo ambito, la competenza per la fauna selvatica è in capo gli enti Provincia, con a Vicenza il presidente Andrea Nardin a esprimere un plauso al voto avvenuto ieri in ambito europeo nel Comitato Coreper e che fa partire l’iter previsto per “allargare” la gamma di misure di contrasto. Sulla stessa linea il consigliere provinciale delegato Mattia Veronese, in prima persona chiamato a rispondere a istanze “incrociate”. Ad esultare in primis sono le associazioni che riuniscono agricoltori e allevatori, ricordando sempre che la specie di animale oggi sotto “sotto tiro” mediatico rimarrà comunque protetta. Declassamento non significa abbattimento seriale senza regole dei lupi. Per buona pace di ha già imbracciato fucili di precisione.

Sui 27 Stati con diritto di voto, in 21 hanno approvato l’istanza di cambio di rotta in Europa. I no solo da Irlanda e Spagna, quattro le astensioni. Il provvedimento insomma “passa il turno”, e andrà predisposto il documento finale da presentare in Consiglio d’Europa per la ratifica definitiva. “Un’ottima notizia – afferma Nardin – speriamo ora che l’iter prosegua veloce tenendo conto che le predazioni aumentano di settimana in settimana e i nostri allevatori sono stremati”.  “Un percorso che abbiamo fortemente chiesto in più tavoli istituzionali – aggiunge Veronese- e che recepisce le esigenze di un territorio dove nel solo 2024 ci sono state 148 predazioni su animali domestici o da allevamento, a fronte delle 101 dell’intero 2023. Numeri che dimostrano con chiarezza che la presenza del lupo è in aumento e come la sua attenzione si rivolga prioritariamente ad animali da allevamento, prede più facili e mansuete rispetto agli animali selvatici. Dobbiamo intervenire prima che sia troppo tardi”.

Andrea Nardin in un incontro recente

Tematiche complesse quelle vanno oltre alle dichiarazioni di sorta, non dimenticando come le conseguenze delle predazioni vadano a danneggiare non solo il settore agricolo dal punto di vista imprenditoriale, ma anche i capi stessi che sopravvivono ai raid dei predatori dei boschi: “questi assalti influenzano fortemente il comportamento degli animali sopravvissuti, traumatizzati a tal punto, ad esempio, da non produrre latte o da abortire. “Non mi sono mai piaciute estremizzazioni né da una parte né dall’altra – commenta il presidente Nardin – Non auspico una caccia indiscriminata al lupo, ma ritengo sia necessario raggiungere un equilibrio tra il lupo e l’uomo, una convivenza pacifica che garantisca anche le attività economiche, allevatori e malgari in primis, i servizi legati al turismo e alla ricettività. E’ necessario ragionare sul contenimento del lupo come si fa con i cinghiali, definendo quante unità può ospitare un territorio e formando personale con preparazione specifica.”

Una delle prime predazioni che fecero scalpore sull’Altopiano a Foza, nel 2018. Sullo sfondo la carcassa di pecora

Tra le poche in Italia, la Provincia di Vicenza ha avuto da Ispra l’autorizzazione all’uso dei proiettili di gomma per allontanare il lupo da due specifiche località nei comuni di Arsiero e Torrebelvicino. “La sperimentazione è iniziata a fine agosto – spiega il comandante della Polizia Provinciale Gianluigi Mazzucco – abbiamo installato fototrappole nelle vicinanze delle attività da monitorare. A Torrebelvicino non abbiamo registrato alcuna presenza di lupi, mentre ad Arsiero ci sono stati alcuni passaggi, qui nessuna predazione. Il limite della sperimentazione è che gli interventi possono essere eseguiti solamente dalla Polizia Provinciale, che non ha personale sufficiente per garantire un servizio così minuzioso.”

Sul fronte politico locale, da più parti giungono dichiarazioni di soddisfazione da una parte, area centrodestra in particolare, mentre sul fronte ambientalista si parla “di sconfitta per tutti“, come ha dichiarato il consigliere di Europa Verde Renzo Masolo.