Denaro falso e cocaina pronta per lo spaccio: in arresto due fratelli caraibici
A volte perfino da un litigio tra spacciatore e tossicodipendente nasce un’occasione per “far giustizia”. L’hanno colta al volo evidentemente i carabinieri di Bassano del Grappa, che nei giorni scorsi hanno concluso una brillante operazione antidroga mettendo le manette ai polsi di due giovani fratelli provenienti dalla Repubblica Dominicana, di 23 e 27 anni, trovati in possesso di alcune banconote contraffatte e oltre 15 mila euro stavolta “validi” ritenuti come provento di attività illecita connessa allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sequestrata cocaina per 420 grammi, per un controvalore sul mercato nero al dettaglio stimabile in oltre 30 mila euro.
I due caraibici d’origine, volti già noti ai carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa, sono Josè Miguel e Miguel Angel Difo Calfano, residenti nella vicina cittadina di Mussolente. Per entrambi è arrivato l’arresto, ordinato dopo il coordinamento delle indagini da parte del pm Alessandra Block. Come accennato, le attenzioni nei confronti dei due dominicani all’origine sono originate da un banale bisticcio tra consumatori di cocaina e i loro fornitori, giunta alle orecchie attente dei militari dell’Arma bassanese. Entrambi gli oggetti d’indagine erano già gravati da precedenti specifici, fattore determinante nel convogliare le attività investigative “a colpo sicuro” fino allo scattare della perquisizione domiciliare al momento opportuno.
Oltre ai 420 grammi di cocaina, trovati nella loro disponibilità anche sostanze da taglio utilizzate per incrementare la quantità di stupefacente da immettere nel mercato dello spaccio, bilancini di precisione, denaro in contanti per circa 10 mila euro e una serie di banconote false di taglio da 20 euro. Altri 5 mila euro, infine, sono stati sequestrati in casa del consanguineo, anch’essi ritenuti provento di attività illecita considerando che il giovane arrestato risultava senza occupazione da svariati anni ormai. Entrambi si trovano ora in regime di custodia cautelare nel carcere di Vicenza, nel quartiere di S. Pio X.