Calcio, il ministro Spadafora frena sulla ripresa: “Per ora solo allenamenti individuali”
Il calcio italiano vuole ripartire nonostante l’emergenza coronavirus, ma il governo frena.
Dopo il voto unanime dell’Assemblea di Lega di Serie A per una ripartenza a breve, il ministro dello sport Vincenzo Spadafora in occasione del question time al Senato ha precisato: “Riprendere gradualmente gli allenamenti, mentre per quanto riguarda l’attività motoria all’aperto, su cui siamo tanto sollecitati dai nostri cittadini, e la ripresa dei campionati, si valuterà anche con il comitato scientifico tecnico”.
Confermata dunque la linea di un riavvio che va “spinto ma anche tutelato”. Un riavvio per ora limitato soltanto ad “allenamenti graduali”; presumibilmente, ancora in forma individuale anche per gli sport di squadra.
L’intervento di Spadafora nel dettaglio. Il ministro dello sport ha detto: “La ripartenza è necessaria in considerazione non solo del valore economico ma anche di quello sociale dello sport. Confermo l’intenzione del governo di estendere a tutti i ‘collaboratori sportivi’ (anche a quelli che hanno compensi superiori a 10mila euro) il bonus di 600 euro con un intervento nel prossimo decreto economico”.
E così alla fine il super vertice del mondo del calcio con Spadafora ha avuto un esito interlocutorio. In precedenza il presidente del Coni Giovanni Malagò aveva reso noto: “Il calcio ha deciso di adottare un protocollo diverso da quello deciso dal Coni di concerto con le eccellenze dei medici sportivi”.
Il comunicato del ministro dopo il super vertice. Nella nota Spadafora ha ringraziato tutte le componenti intervenute rinviando le valutazioni sulla ripresa degli allenamenti a un’analisi del comitato tecnico scientifico: “Ringrazio tutti i partecipanti alla riunione: ho ascoltato con grande attenzione le diverse posizioni emerse e nei prossimi giorni, dopo un confronto con il Ministro della Salute e il Comitato tecnico scientifico, emaneremo le disposizioni aggiornate in merito alla possibilità e alle modalità per una ripartenza degli allenamenti”.
Insomma, il calcio vuole ripartire ma a oggi non ci sono le condizioni.