Ospedale di Santorso, il pronto soccorso torna nella rete del 118. Sindaci soddisfatti
Dalle 8 di lunedì 11 maggio le ambulanze del 118 torneranno a fare riferimento all’ospedale di Santorso per le emergenze di chirurgia generale e traumatologia. I numeri lo consentono e quindi l’ospedale Alto Vicentino rientra dunque nella rete di emergenza 118, seppure con gradualità e dunque – per il momento – limitatamente a queste due tipologie di emergenza medica.
A questa sera sono infatti “solo” 52 i ricoverati nei reparti Covid, due dei quali in terapia intensiva e 4 in semi intensiva e la situazione è vistosamente migliorata anche negli altri ospedali vicentini (anche se va detto che l’Ulss 8 Berica non ha mai voluto o avuto bisogno di mandare pazienti a Santorso). Ora quindi i tempi sono maturi per il rientro nella rete del Suem. «Fermo restando che il pronto soccorso di Santorso non è mai stato chiuso – commenta il commissario dell’Ulss 7 Pedemontana, Bortolo Simoni – si tratta di un segnale importante nell’ambito del percorso di graduale ritorno alla normalità che tutti gli ospedali del Veneto hanno intrapreso e che naturalmente vale anche per Santorso».
All’Ospedale dell’Alto Vicentino la chirurgia generale e l’ortopedia avevano ripreso l’attività ordinaria già nei giorni scorsi, seppure con gradualità: il reinserimento nella rete di emergenza 118 per la gestione anche delle urgenze in queste specialità rappresenta dunque un ulteriore passo verso il ritorno alla normalità. Da lunedì, quindi, chi nella zona del Distretto 2 avrà subito un trauma di qualsiasi tipo, ad esempio per un incidente in casa o stradale, o ad esempio i pazienti con appendiciti acute e addome acuto di qualsiasi genere, sarà portato all’ospedale di Santorso e qui direttamente operato se necessario.
La notizia incontra la soddisfazione dei sindaci del territorio. L’Esecutivo del Comitato dei Sindaci dell’Altovicentino nelle ultime settimane ha lavorato sodo sulle diverse questioni legate all’ambito socio-sanitario del territorio, sulle necessità a breve e medio termine. Lo scorso 28 aprile si era tenuta una riunione alla presenza anche del commissario Simoni, nel corso della quale i sindaci dell’Esecutivo – Franco Balzi, Gianni Casarotto, Valter Orsi, Paola Lain, Maria Teresa Sperotto, Sandro Maculan ed Erminio Masero – avevano preso atto dell’avvio del processo di riattivazione delle attività ordinarie del nosocomio.
“Avevamo auspicato – spiegano oggi in una nota – che la forte accelerazione del processo di ritorno alla normalità dell’ospedale potesse tenere conto delle necessarie procedure e condizioni di sicurezza per la salute dei cittadini e degli operatori coinvolti in quello che sarà un difficile periodo di convivenza con la gestione delle situazioni Covid. Allo stesso tempo, avevamo espresso la preoccupazione affinché sia garantito il livello adeguato di personale sanitario (medici, infermieri, oss; ecc.) per mettere realmente in atto questa auspicata prospettiva”.
In quella stessa riunione si era preso atto dell’Atto Aziendale, la cui delibera era stata trasmessa ai sindaci solo 24 ore prima. In una nuova seduta, due giorni fa (il 7 maggio) si era quindi analizzato l’Atto stesso, chiedendo ufficialmente un incontro urgente con i
responsabili politici regionali, al fine di “acquisire risposte certe sull’attuazione di quanto indicato nelle schede ospedaliere regionali”. Ieri, l’ultimo atto, con la presa d’atto della nota con cui Simoni annunciava il rientro del pronto soccorso nella rete del 118 per le urgenze chirurgiche e la traumatologia maggiore.
“E’ un importante passo nella giusta direzione – commenta il presidente Franco Balzi – a cui si aggiunge la conferma programmata a giugno di concorsi per alcune fondamentali apicalità del nostro ospedale. Ci auguriamo possano seguirne altri non meno importanti nei prossimi giorni. L’Alto vicentino ha l’urgente necessità di vedere riattivato il proprio ospedale di riferimento nella sua piena funzionalità, ma anche di ricostruire quel clima di fiducia reciproca tra istituzioni, cittadini e operatori sanitari che ha da sempre contribuito generare quelle eccellenze a cui non si intende rinunciare”.
“I sindaci del territorio – conclude Balzi – continuano a lavorare con tenacia su questo obiettivo, cercando di portare il proprio contributo in modo trasparente, mettendo in evidenza le oggettive criticità, ma cercando anche di individuare in modo costruttivo le soluzioni che possono contribuire a risolverle.