Conte: “Con la riapertura stiamo affrontando un rischio, ma dobbiamo correrlo”
“Le misure della Fase 1 hanno prodotto i risultati attesi, quindi si può ripartire, con fiducia e senso di responsabilità”. A dirlo è Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi (è la prima a cui i giornalisti non sono in collegamento ma sono fisicamente presenti). Il premier conta sulla collaborazione delle Regione “che – dice – dovranno assumersi le loro responsabilità. Affrontiamo un rischio calcolato, la curva dei contagi potrà tornare a salire, e saranno possibili nuove chiusure”.
“Iniziamo questa Fase 2 con voglia di ricominciare ma con prudenza”, ha spiegato ancora il presidente del Consiglio sottolineando che il governo ha “predisposto un piano di monitoraggio con flussi informativi che arriveranno dalle Regioni e che ci consentirà, in caso di necessità, di intervenire su casi circoscritti e ben mirati”.
“Siamo nella condizione di affrontare questa fase due con fiducia ma anche con senso di responsabilità”, ha proseguito il premier, evidenziando: “i nostri valori restano la tutela della vita e della salute dei cittadini. Sono principi non negoziabili ma li dobbiamo declinare diversamente in questa fase. Stiamo affrontando questo rischio e dobbiamo accettarlo, altrimenti non potremo mai ripartire. Non ci possiamo permettere di aspettare il momento della scoperta e della distribuzione del vaccino”.
“Abbiamo predisposto un piano articolato per la riapertura”, ha proseguito il premier, chiarendo che “in questo momento la Lombardia sta affrontando una prova più difficile rispetto alle altre regioni, quindi consiglio a tutti i lombardi di essere particolarmente attenti. Ma in questo momento non abbiamo motivo di dire alla Lombardia che non apre. Perché non è nella fascia che giustifica la chiusura”.
Il premier ha quindi ribadito che da domani (18 maggio) non saranno più necessarie le autocertificazioni per spostarsi all’interno della regione senza alcuna limitazione. Si potrà andare dove si vuole: nei negozi, in montagna, al mare. Riprende la vita sociale. Riprendono le funzioni religiose. Rimane il divieto di uscire per chi è positivo al virus e per chi è in quarantena o ha sintomi. Resta il divieto di creare assembramenti. In questa fase bisognerà comunque rispettare la distanza di un metro e indossare la mascherine. Da una regione a un’altra ci si può spostare per i motivi già noti. Gli spostamenti interregionali sono limitati fino al 3 giugno e da quel giorno sarà possibile spostarsi anche tra gli Stati Ue senza obbligo di quarantena per chi arriva in Italia. Questo dovrebbe favorire la ripresa del turismo.
Dal 25 maggio riaprono le palestre e poi, dal 15 giugno i teatri, i cinema e sarà a disposizione dei nostri bambini un ventaglio di offerte e di attivita’ ludico e ricreative. “Le regioni – ha specificato Conte – potranno ampliare queste misure e nel caso restringerle”. Per la ripresa del campionato di calcio, invece, “servono più garanzie, che ora non ci sono”. Riprendono però gli allenamenti di squadra, inclusi quelli della seria A.