Stop a Via Savoini, la commissione toponomastica nega la dedica alla bandiera del Lane
“E’ morto da meno di dieci anni”. Con questa motivazione la commissione toponomastica di Vicenza ha posto il veto all’intitolazione di via dello Stadio a Giulio Savoini, bandiera del Vicenza Calcio. Il giocatore e allenatore, beniamino dei tifosi del Lane, è mancato il 25 luglio di due anni fa, troppo pochi per poter avere una via che porti il suo nome.
La decisione, motivata ieri durante il consiglio comunale di Vicenza dal vicesindaco Jacopo Bulgarini d’Elci in qualità di presidente della commissione toponomastica, è dovuta al rispetto di una precisa legge del 1927 che prevede l’intitolazione permanente a persone decedute da non meno di dieci anni. Per vedere “via Savoini” devono quindi trascorrerne almeno altri otto. Non è stata accettata nemmeno la proposta di Francsco Rucco, consigliere comunale primo firmatario della mozione bipartisan per “via Savoini”, di dedicare al compianto calciatore almeno una targa nella tribuna dello stadio Menti.
Tra i motivi del “no”, avvallato dalla prefettura, ci sono anche i problemi che il cambio del nome della strada (oggi “via Stadio”) potrebbe comportare per i residenti. Giustificazioni che non sono bastate a spegnere la polemica, con il consigliere Rucco che dai banchi dell’opposizione ha parlato di criteri non aggiornati ai tempi d’oggi e ha ritirato la mozione, “perché Savoini non merita una bocciatura in aula”.
Nessuna corsia preferenziale per l’indimenticato terzino, legato ai biancorossi dal ’53 al ’66 come giocatore per tornare negli anni successivi come allenatore, ma per ora non si vedranno nemmeno via Roi e Parise. Sempre ieri, infatti, in consiglio comunale il consigliere Roberto Cattaneo ha portato una mozione per chiedere l’intitolazione della loggia inferiore di Palazzo Chiericati al marchese Giuseppe Roi e del piazzale della stazione dei treni a Goffredo Parise. Anche questa mozione, come quella su Savoini, è stata ritirata. Per il mecenate Roi, morto nel 2009, vale lo stesso discorso fatto per il calciatore. Mentre è diversa la questione del piazzale allo scrittore mancato nel 1986. La commissione toponomastica ritiene sia più opportuno dedicargli un luogo diverso da quello antistante alla stazione, probabilmente vicino alla zona in cui è nato, nei dintorni della chiesa di San Faustino.