Addio all’allenatore gentiluomo: si è spento a 81 anni Gigi Simoni
Il mondo del calcio piange la scomparsa di Gigi Simoni: l’allenatore gentiluomo si è spento all’età di 81 anni. Dopo aver accusato un ictus il 22 giugno scorso nella sua abitazione di San Piero a Grado (Pisa), ha continuato a lottare per mesi, senza però riuscire a riprendersi. Nelle ultime ore un deciso peggioramento delle sue condizioni aveva reso necessario l’immediato ricovero all’ospedale di Pisa, dove è arrivato ieri. Oggi il triste epilogo. Una scomparsa che arriva proprio nel giorno del decennale della vittoria interista del Triplete, quel 22 maggio che aveva consacrato il suo operato con l’Inter un decennio prima. Accanto a lui fino all’ultimo, come sempre, la moglie Monica.
La carriera di Simoni è stata lunga e piena di momenti esaltanti. Da quando aveva cominciato a fare il calciatore fino a quando, seduto in panchina, guidò il Fenomeno Ronaldo nella sua prima stagione italiana con la maglia dell’Inter. Nella sua trentennale carriera da tecnico ha guidato 17 club diversi. Nel ’98 esultò per la conquista della Coppa Uefa in nerazzurro ed ebbe la soddisfazione personale della Panchina d’oro. L’ascesa della Cremonese nel calcio di alto livello in Serie A fu uno dei suoi capolavori. Ed è tuttora il recordman di promozioni dalla Serie B alla A: ben 7 (più una dalla B alla C come direttore tecnico). Da giocatore vinse una Coppa Italia nel ’62 col Napoli.
Ma era quel suo modo sempre garbato ad averlo fatto entrare nel cuore dei tifosi. Il tecnico di Crevalcore è stato uno degli allenatori più amati e rispettati in Italia per il suo stile misurato e mai sopra le righe che ha caratterizzato la sua lunga carriera.
Ed è proprio così che lo ricorda l’Inter nel suo cordoglio. “Ci ha lasciati oggi, 22 maggio. Una data non casuale, la data più interista di tutte”. “Di Gigi Simoni ricordiamo e ci mancherà tutto. Il suo essere signore, innanzitutto. Un modo di vivere, la vita e il calcio, mai sopra le righe. Anche il suo calcio era così: umile ma funzionale, capace di far fruttare al meglio ciò che aveva a disposizione. Ciao Gigi, ci mancherai”.
“E’ stato un grande protagonista della storia dell’Inter: ha vinto una coppa europea molto importante, gli è stato impedito di vincere un campionato che avrebbe assolutamente meritato”, è il ricordo di Massimo Moratti all’Ansa. “Tecnico gentiluomo verso il quale – aggiunge l’ex presidente nerazzurro -, provavo grande stima e affetto. La telefonata con la quale poco fa la moglie mi ha avvisato della morte mi ha provocato un dolore immenso”.