Spot-shock della Regione Veneto sulla movida: “basta poco e tutto tornerà a fermarsi”
Le immagini dello spot commissionato dalla Regione Veneto rimbalzano da piazza delle Erbe a Vicenza alle corsie di un ospedale Covid del Veneto. Il bicchiere colmo di spritz da una parte, il casco c-pap dall’altra. La mascherina abbassata sotto il naso e la distanza troppo ravvicinata tra ragazzi all’esterno, un letto di terapia intensiva con un malato di coronavirus e la solitudine lontano dagli affetti familiari, in una ripresa di interni. I baci e abbracci di saluto, gli infermieri bardati come astronauti. E altro ancora. Il video è rivolto alla fascia di popolazione più giovane, ma non solo.
Lo aveva anticipato e promesso il governatore del Veneto, Luca Zaia, in uno dei consueti punto stampa del mezzogiorno, e stamattina lo ha presentato ufficialmente: in 49 secondi ecco il messaggio per certi versi scioccante, ma sciaguratamente realistico, di avvertimento per chi nei giorni scorsi si è tuffato nella “movida” indiscriminata, senza seguire le norme vigenti anti contagio. E facendo arrabbiare oltre che preoccupare politici e amministratori pubblici in tutta Italia.
“Basta poco e tutto tornerà a fermarsi. Il Covid-19 si combatte in ospedale ma soprattutto fuori”. Così recita l’unica voce femminile – fuori campo – di tutta la clip video, con la scritta digitale “Happy Hour?” che con il suo punto interrogativo scorre con il sottofondo di un’immagine significativamente devastante, quella di un uomo che lotta tra la vita e la morte tra tubi, macchinari e un medico o infermiere ad assisterlo.
L’anteprima dello spot è stata diffusa nella tarda mattinata di domenica, suscitando sia pareri positivi che aspre critiche da parte di chi parla di terrorismo mediatico. “Si rivolge a un target evidente, mirato e ricettivo come quello dei giovani – spiega Zaia – si finisce con una domanda, “Happy Hour?”, ora felice. Auspichiamo nella massima diffusione sui social e sui media in genere. Ce ne saranno altri in arrivo”