Covid-19: trend positivo, ma ancora focolai. La Protezione Civile invita a non abbassare la guardia
Trend positivo, ma ancora focolai attivi, sufficienti per far dire agli esperti che “l’epidemia di Covid-19 in Italia non si è conclusa e che occorre mantenere la guardia ancora alta”.
I dati migliorano di settimana in settimana, anche se si contano ancora vittime: +72 rispetto a 48 ore fa. I nuovi positivi sono al minimo e nessuna Regione ha fatto registrare un indice di trasmissibilità Rt maggiore di 1. Altro dato positivo, nessuna vittima in Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Zero nuovi casi invece in Campania, Umbria, Calabria, Molise e Basilicata.
Stando ai dati diffusi dalla Protezione civile, sono saliti a 165.078 i guariti e i dimessi. Sono invece 293 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, mentre i malati ricoverati con sintomi ammontano a 5.002.
Quelli in isolamento domiciliare, infine, sono 30.582. I dati del monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità sugli indicatori relativi al periodo 25-31 maggio confermano che la situazione della prima fase di transizione “è complessivamente positiva”. In testa con zero contagi, e da dieci giorni consecutivi, resta la Basilicata, mentre in coda c’è la Lombardia, con un Rt a 0,91, contro lo 0,75 della settimana precedente.
Le misure di lockdown, rileva il monitoraggio, “hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da coronavirus, ma è necessario”, dicono gli esperti, “mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali”. Per avere un bilancio sugli effetti delle riaperture delle Regioni si dovrà attendere fine mese, dice Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task-force pugliese. Il 15 giugno è invece, sempre secondo Lopalco, “la data per sciogliere la prognosi su quello che è stato l’impatto delle riaperture di maggio”.