Oggi l’addio all’operaio morto sul lavoro dieci giorni fa. Arso saluta Giuliano Pandolfo
Si celebrano oggi a Chiampo le esequie di Giuliano Pandolfo, lo sfortunato dipendente di “Meccanica Lovato” morto sul colpo dieci giorni fa mentre lavorava ad un macchinario, una fresa di grosse dimensioni. Dopo gli accertamenti e le rilevazioni dei tecnici dello Spisal dell’Ulss 8 Berica si è dovuto attendere l’effettuazione dell’autopsia sul corpo dell’operaio vicentino di 49 anni, e infine il nulla osta della Procura di Vicenza.
La salma di Pandolfo, papà di un bimbo di nome Stefano e compagno di vita di Marcia, è stata messa a disposizione dei familiari solo lo scorso fine settimana, per poter organizzare la sepoltura dopo l’ultimo saluto in corso nel pomeriggio di oggi.
Ieri sera una partecipata veglia funebre ha preceduto il rito religioso solenne odierno, svolto nella chiesa parrocchiale di Chiampo dedicata a Santa Maria Assunta e a San Martino. Presenti tanti amici tra cui quelli con cui condivideva le passioni del tempo libero, colleghi di lavoro, rappresentanze sindacali e le autorità cittadine. Ma anche semplici cittadini colpiti dalla disgrazia capitata a uno di loro, coinvolgendo di fatto tutta la comunità locale. Tutti uniti nel silenzio e nella preghiera per prestare conforto ai familiari in un momento così difficile dopo ormai 10 giorni di lutto vissuto tra le mura domestiche della casa di Arso di Chiampo, dove il 49enne viveva con la compagna e il figlio.
La morte del compianto Giuliano, infatti, risale ormai a sabato 6 giugno. Era una sabato mattina come altri in cui l’esperto operaio aveva accettato di recarsi sul posto del lavoro. Incontrando un tragico destino che nessuno, lui per primo, si aspettava di trovare dietro l’angolo. A piangerlo oltre ai familiari conviventi anche la madre la madre Maria e i fratelli Michele e Paole, insieme a i tre nipoti e gli altri parenti.
Questa la frase scelta per accompagnare il proprio caro nell’ultimo tratto terreno: “Gesù passò, colse il più bel fiore per portarlo nel Suo giardino, lasciando un grande vuoto tra coloro che hanno saputo amare“.