La Valchiampo piange il “suo” Dino, storico presentatore e speaker. Ideò e condusse mille eventi
Il microfono di Dino Antoniazzi, artista del palcoscenico a contatto con la gente della Vallata del Chiampo, è stato spento. Ad abbassare la sua inconfondibile voce è stato un male subdolo, affrontato con la carica e la forza d’animo che lo contraddistingueva da sempre. Il presentatore, speaker radiofonico e organizzatore di molteplici eventi, se ne è andato in punta di piedi, pianto in queste ore da una marea di amici e gente comune tra Chiampo e Arzignano, le “sue” due città. In lutto anche il Consiglio comunale arzignanese, dove Antoniazzi sedeva in qualità di capogruppo di lista di Fratelli d’Italia.
Dopo una vita vissuta sul palco tra musica e voce si è spento ieri, giovedì 18 giugno, in silenzio e attorniato dai suoi cari a 62 anni di età, dopo una vita di lavoro a metà tra il suo mestiere di esperto di pellami e quella che forse era ben più di un passatempo. Vale a dire organizzare e spesso condurre in prima persona decine di spettacoli, festival, rassegne canore e concorsi in tutta l’area dell’Ovest Vicentino, dove era ben più che conosciuto. E’ stato un precursore dei tempi in campo artistico, oltre che un vulcano di idee e di energia.
Tra gli eventi più riusciti e che hanno caratterizzato le belle stagioni nella Vallata tante esibizioni di giovani cantanti, in quelli che oggi vengono chiamati “talent“, e le sfilate di moda e i concorsi con le bellezze femminili della zona, alle quali consegnava personalmente le fasce da miss. La sua presenza era assicurata in occasioni come il Carnevale, tanto a Chiampo che ad Arzignano, dove sapeva divertire le folle e divertirsi con l’immancabile microfono tra le mani per abbinare la voce al sorriso. Una verve e un’intraprendenza senza eguali nel suo tempo, come sono in molti a riconoscerglielo in queste ore di sconforto successive alla notizia della morte. Che ha colpito anche le associazioni di Alpini oltre che il mondo politico locale, gli altri ambiti in cui si era dedicato anima e corpo fin quando la malattia non è sopraggiunta debilitandolo negli ultimi mesi di vita.
Dino viveva a San Zeno di Arzignano, piccola comunità a lui molto affezionato, ed era originario proprio di Chiampo. Lascia i due figli Valentina ed Enrico, la madre Lucia e i fratelli della numerosa famiglia Antoniazzi. Gli attestati di stima e affetto in omaggio alla sua memoria sono praticamente infiniti: “Sei stato una persona speciale fino alla fine sempre disponibile a tutti. Arzignano ha perso una grande persona. Ci mancherai molto” si legge sulla pagina ufficiale di Fratelli d’Italia. Il sindaco Alessia Bevilacqua aveva un legame speciale con lui. “Avevi sempre una parola gentile per tutti, un pensiero, un dono, tendevi la mano e offrivi la tua disponibilità, la tua competenza e conoscenza, la tua bravura nel far brillare le persone. Oggi perdo un consigliere comunale e tutta la città ti piange. Ma perdo prima di tutto un amico speciale, solo tu mi facevi sentire completamente a mio agio su quel palco”.
Un lungo e profondo messaggio d’addio lo ha riservato anche il sindaco di Chiampo, Matteo Macilotti, di cui riportiamo un significativo stralcio. “Sempre allegro, pieno di entusiasmo, un vulcano di idee e iniziative, puro di cuore e di animo. Amico di tutti. Una vita dedicata ad intrattenere e a far star bene le persone, quella era la tua grande passione e vocazione. Neanche la dolorosa malattia riusciva a fermarti, stringevi i denti e impugnavi il tuo microfono, sono convinto che in quel momento stessi già meglio. Anche Aldo Fontana, storico dj vicentino, ha voluto esprimere il suo dispiacere. “E’ con dolore incommensurabile che vi annuncio la scomparsa di mio padrino Dino Antoniazzi , il mio migliore amico. Adesso il dolore per me che ho fatto 40 anni di radio e televisione con lui è troppo grande”. In tutti questi anni di attività condusse dai palchi oltre mille eventi.
L’ultimo saluto terreno al compianto sarà celebrato con una funzione religiosa lunedì prossimo alle 15.30, presso la Grotta di Lourdes del Beato padre Claudio, al quale era notoriamente devoto, concessa in via eccezionale per le esequie rispettandone le ultime volontà. La sera prima, nella stessa sede, la recita del rosario alle 20.30.