Dalla matita alla forma: il mondo del designer Cleto Munari in cento opere a Palazzo Chiericati
Vicenza celebra Cleto Munari con una rassegna monografica che vuole raccontare i 40 anni di attività del designer capace di portare nel mondo sia il suo marchio che il nome della città. Ed è per questo che il Comune ha deciso di aprire le porte della pinacoteca di Palazzo Chiericati a cento opere dell’artista, che saranno esposte dal 18 marzo al 10 giugno nella mostra “Mondocleto. Il design di Cleto Munari”.
“Cleto Munari è uno dei grandi figli del nostro territorio – commenta il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d’Elci – che è riuscito ad incarnare alcuni valori fondamentali, come la creatività, la ricerca del bello e della forma perfetta, la volontà di innovare e creare, come hanno fatto pochi altri rappresentanti della nostra terra. Ha saputo diventarne ambasciatore anche a livello internazionale durante una lunghissima carriera costellata di successi. Quindi è semplicemente doveroso tornare a celebrare la figura di questo grande artista vicentino ed è giusto che lo faccia un luogo come Palazzo Chiericati, capolavoro palladiano e museo civico che si sta rinnovando e reinventando profondamente e in cui vogliamo che coesistano il fascino antico della pinacoteca, nata nell’Ottocento, e lo spirito della contemporaneità delle visioni, degli sguardi e degli apporti che lo hanno caratterizzato in questi ultimi anni”.
In uno scenografico allestimento curato dall’architetto Diego Peruzzo, al Chiericati da sabato 18 marzo si potranno ammirare cento opere di Cleto Munari, oggetti che racconteranno la sua storia, la sua passione per la bellezza nelle forme dell’arredo, del gioiello, della moda. Ci saranno genio, gioco, gusto e storie di premi Nobel, archistar e artisti che hanno lavorato con Munari.
Negli stessi giorni della mostra a Vicenza, Villa Pisani Bonetti Bedeschi a Bagnolo di Lonigo – altra opera di Andrea Palladio – ospiterà una seconda selezione di opere di Cleto Munari, in particolare ci sarà una collezione di vasi nella loggia centrale e alcuni arredi nelle sale laterali tra elementi architettonici curati dall’architetto Peruzzo.