Ulss 7, l’appello ai sindaci di Casarotto: “Facciamoci sentire a Venezia, pari dignità degli ospedali”
“Qui bisogna fare chiarezza”. A mettere i puntini sulle “i” riguardo alle polemiche sulla nuova Ulss 7 Pedemontana è il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto, che ritorna sulle discussioni emerse nell’assemblea di giovedì scorso a Schio, durante la quale il direttore generale della nuova azienda sanitaria che ingloba Thiene-Schio a Bassano del Grappa, Giorgio Roberti, ha risposto ai cittadini preoccupati per un declassamento dell’ospedale di Santorso.
Riportiamo l’intervento del sindaco:
Quando come 32 Comuni dell’allora Ulss 4 dell’Alto Vicentino abbiamo all’unanimità della conferenza dei Sindaci deciso di promuovere l’Ulss Pedemontana, assieme ai colleghi dell’allora Ulss 3 Bassanese, anzichè confluire nell’unica Ulss provinciale di Vicenza – sottolinea Casarotto – due erano gli obiettivi principali che ci eravamo prefissati: da un lato avere un’Ulss dal punto di vista della grandezza del territorio che si ispirasse il più possibile agli standards ideali di gestione, cioè un’azienda con un bacino di utenza attorno ai 400mila abitanti. Questo obiettivo è stato raggiunto con l’Ulss 7 Pedemontana che è di circa 370mila abitanti. L’altro obiettivo era che ci fosse la garanzia di una pari dignità tra le due Ulss preesistenti e cioè la ex Ulss 4 Alto Vicentino e la ex Ulss 3 Bassanese. Ora, questo secondo passaggio sembra il punto dolente che da più parti ci viene evidenziato e rimproverato, e cioè la sensazione, il presentimento che l’Alto Vicentino finisca per essere fagocitato dal Bassanese.
Va precisato che la nuova Ulss 7 Pedemontana non può essere una semplice sommatoria delle Ulss 3+4=7, ma che inevitabilmente ci dovrà essere una riorganizzazione complessiva dei servizi. Ciò non mi spaventa per quanto riguarda il discorso tecnico-amministrativo, in quanto è evidente che se prima avevamo, per fare solo alcuni esempi, due gestioni diverse, con due strutture per l’ufficio personale o per l’ufficio tecnico o per l’ufficio acquisti, ora si dovranno accorpare questi servizi tecnico-amministrativi, razionalizzandoli. Per questo sarà inevitabile, ad esempio, che ci sia un’unica figura apicale dirigenziale anziché due.
Non mi preoccupa neppure (o meglio, mi preoccupa meno) la nuova gestione del sociale, a parte avere la certezza delle risorse, in quanto il controllo sulla gestione del sociale rimane, come prima, in capo a quello che ora si chiama, nel caso della ex Ulss 4, distretto numero 2 e cioè la ex conferenza dei sindaci dell’Ulss 4, e anche il Bilancio Sociale della nuova Ulss 7 verrà tenuto distinto, come era prima nelle due precedenti Ulss 3 e 4.
Quello che mi preoccupa, invece, e molto, è la gestione del sanitario e, in particolare, del futuro dei tre ospedali di Santorso, Asiago e Bassano. Ora se Asiago, essendo considerato ospedale di montagna, avrà una serie di deroghe, quello che invece giustamente mi preoccupa e preoccupa i cittadini dell’Alto Vicentino è la futura, ma ormai imminente, riorganizzazione dei due ospedali, quello di Santorso e quello del San Bassiano. Ed è qui che tutti insieme, sindaci e cittadini, dovremo vigilare perché la pari dignità di cui parlavo prima venga garantita, a cominciare dalla qualità dei servizi e dall’assicurazione che, laddove un primario di reparto va in pensione o sceglie di andare a lavorare in una struttura privata, venga prontamente sostituito e non rinviato “sine die”.
Da questo punto di vista condivido le preoccupazioni dei miei concittadini e su questo tema così importante e delicato non può e non deve entrarci la politica. Perché dico questo? Perché la nostra paura è che, siccome le decisioni finali vengono prese in Regione, dove il territorio Bassanese è politicamente più rappresentato e molto più forte dell’Alto Vicentino, questo vada a discapito del nostro ospedale, nonostante le dichiarazioni rassicuranti e le attestazioni di stima sulla qualità e salvaguardia del nostro ospedale espresse dal governatore Zaia. Resta il fatto che il Bassanese può contare su due assessori Regionali in giunta e sul capogruppo consiliare del partito del governatore Zaia in consiglio regionale. Quindi, dobbiamo essere vigili, attenti e pronti a intraprendere tutte le azioni necessarie in vista di quelle che saranno le linee guida regionali che dovranno essere valutate dalla quinta commissione regionale e che condizioneranno inevitabilmente l’atto aziendale dell’Ulss 7 Pedemontana, vale a dire il nuovo piano di riorganizzazione dell’intera azienda.
Mi rivolgo pertanto a tutti i colleghi sindaci dell’ex Ulss 4 e, come sindaco uscente di Thiene, ma candidato alle prossime elezioni, anche agli altri futuri candidati, a unirci e a far sentire tutti insieme la nostra voce a Venezia. Sono certo che tutti saranno d’accordo con me nel difendere l’ospedale di Santorso come ospedale di eccellenza e per acuti, e che tale deve restare per garantire standard di qualità in ambito sanitario al nostro territorio. Anche per questo il prossimo 23 marzo alle 20.30 ci sarà una serata/dibattito all’Auditorium Fonato sul tema “Verso la nuova Ulss 7 Pedemontana: che cosa cambierà?”, a cui la cittadinanza è invitata e alla quale parteciperanno sia il presidente del distretto numero 2, Robertino Cappozzo che il direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana, Giorgio Roberti.