Libertà, scuola, lavoro, salute e sessualità: le rivendicazioni dell’8 marzo sfilano in piazza
Nero e fucsia, non piú il giallo mimosa. Sono questi i nuovi colori della festa della donna. E con vestiti e accessori di queste due tinte si sono ritrovati in centro a Vicenza questa mattina circa duecento persone. Quasi tutte donne, molte giovani e giovanissime, hanno sfilato in corteo dal piazzale della stazione dei treni fino a piazza Biade per rivendicare i diritti al femminile. Tra i partecipanti alla manifestazione promossa dal movimento We want sex c’erano anche rappresentanti del sindacato Usb, di Rifondazione Comunista e del Coordinamento studentesco.
Durante la manifestazione, oltre al motto “non una di meno” scandito piú volte, anche varie rivendicazioni lanciate dal megafono. Come: “Sui nostri corpi, sulla nostra salute, sul nostro piacere decidiamo noi!”. Ma anche diritto all’istruzione, alla pari dignità lavorativa tra donna e uomo e all’interruzione della gravidanza. In primo piano c’è soprattutto la piaga della violenza sulle donne che sfocia sempre più spesso nel femminicidio. Un gruppo di richiedenti asilo, supportati da Usb ha portato in corteo un manifesto in ricordo della giovane migrante ivoriana morta nel centro di accoglienza di Cona a gennaio. Il cartello recitava: “La memoria di Sandrine Bakayoko non si cancella. Verità e giustizia sociale”.
Il corteo colorato e rumoroso della mattinata, non è stato l’unico ritrovo per celebrare l’8 marzo. A Vicenza il bis è pomeridiano in piazza dei Signori, mentre a Schio è in serata tra le vie del centro storico.