Lupi in Altopiano, interviene la Regione: “Niente allarmismi inutili. Non attaccano l’uomo”
L’assessore regionale all’Agricoltura e Caccia, Giuseppe Pan, interviene sull’allarme-lupi di fatto andato in scena in questi giorni nell’Altopiano dei Sette Comuni ma in generale in tutta la provincia di Vicenza. Il sindaco di Asiago Roberto Rigoni ha infatti pubblicato foto di lupi ripresi nella neve a Canove, a breve distanza dal centro abitato, esprimendo preoccupazione per il turismo e l’alpeggio. Anche Federcaccia Vicenza ha rilanciato i timori, diffondendo foto di mufloni e altri animali selvatici sbranati ritrovati in queste settimane. L’assessore Pan rispedisce i dubbi al mittente.
Pan precisa che “la presenza del lupo sulle montagne venete è totalmente spontanea, e non certo imputabile al progetto Life WolfAlps cofinanziato dall’Unione Europea”, progetto che ha l’unico obiettivo di conservare la specie esistente. “Il lupo sta tornando spontaneamente sulle Alpi – riprende l’assessore – nessuna reintroduzione è mai stata fatta nè nelle Alpi né in Italia, come ben sanno tutti coloro che si occupano da anni di questa specie. La Regione Veneto, che è responsabile dell’attuazione del progetto europeo Life WolfAlps nel territorio regionale – chiarisce Pan – sta monitorando attentamente le presenze e gli spostamenti dei lupi sull’Altipiano, e le predazioni su animali selvatici, in particolare mufloni, che peraltro corrispondono al normale comportamento predatorio del lupo. Segnalo come totalmente infondato ed erroneo insinuare l’idea che il progetto europeo abbia introdotto nuovi esemplari sulle Alpi. Nessuna introduzione ad arte, e nessun incrocio: il lupo sta tornando in Veneto per effetto delle migrazioni spontanee di esemplari dagli Appennini e dalla Slovenia. Non si tratta, quindi, di pericolosi e sospetti incroci ma di naturali accoppiamenti tra esemplari, che testimoniano il ritrovato equilibrio di alcune parti del nostro ecosistema che consente al lupo di riprodursi e di sopravvivere”.
L’assessore regionale insiste sulla non pericolosità dell’animale. “Ricordo, inoltre, che il lupo non attacca mai l’uomo: appare quindi scorretto e immotivato anche solo insinuare il velato sospetto che la sua presenza sia un pericolo per la pubblica incolumità – prosegue Pan – Diverso è invece il caso, peraltro confermato anche dai rilievi effettuati dai servizi veterinari anche sull’Altopiano di Asiago, della crescente presenza di cani lupo randagi. Un effetto, questo, connesso all’abbandono e alla spopolamento della montagna, che contribuisce a favorire l’inselvatichirsi di specie domestiche”.
Pan invita infine a non “alimentare un clima di facile paura e di allarmismo”, e piuttosto a “diffondere vera conoscenza e far capire, anche a chi vive in montagna, il grande valore ambientale, biologico e naturalistico rappresentato dal ritorno del lupo nelle nostre aree alpine e prealpine”.