Profughi Sarcedo, il Prefetto prende tempo. Si attivano i comitati. Finco (Lega): “Nuovo prefetto, vecchie abitudini”
Calma apparente a Sarcedo dopo l’incontro di ieri a Vicenza dell’intera giunta Cortese con il Prefetto Umberto Guidato sull’ipotesi di arrivo di una cinquantina di richiedenti asilo nell’ex albergo ristorante Da Gigi, in via 1° Maggio, sulla provinciale Nuova Gasparona. “Al Prefetto abbiamo fatto presente tutte le motivazioni che ci portano ad essere contrari a questo arrivo imposto. Il Prefetto di ha ascoltato e si è preso qualche giorno di tempo, poi ci risentiremo. Al momento qualsiasi arrivo è congelato” spiega il sindaco Luca Cortese.
In paese non si parla d’altro da alcuni giorni e già si delineano forme diverse di protesta. Da un lato si sta formando un comitato di cittadini “libero e apolitico”, che nasce “dal nostro territorio, per dire no a questa imposizione da parte dello stato senza che essa sia condivisa e ponderata dalla gente che vive e frequenta il nostro paese”. Unico fine del comitato: “raccogliere i cittadini che intendono protestare contro questa situazione in modo legale ma duro”. Su un altro versante, comitati di destra presenti a livello provinciale contro l’accoglienza dei profughi (Ordine Sociale Alto Vicentino, PrimaNoi, Vicenza ai Vicentini) stanno organizzando per martedì sera un presidio in piazza Vellere, con tanto di presenza di trasmissioni televisive Mediaset al seguito.
Sulla questione è intervenuto anche il capogruppo regionale della Lega Nord Nicola Finco. “Il lupo perde il pelo ma non il vizio – ha denunciato – ancora una volta i sindaci vengono scavalcati e si impone la presenza di profughi”. “A Sarcedo sta andando in scena una nuova puntata di questa tragica farsa tutta all’italiana – ha attaccato Finco – il prefetto prosegue il lavoro del collega Soldà, ed impone ad un sindaco l’arrivo dei migranti, quando invece dovrebbe condividere e concertare le scelte con il territorio. La lealtà verso i cittadini viene messa quindi per l’ennesima volta in secondo piano”.
In sostanza il messaggio veicolato è che cambiano i prefetti, ma la politica di allocazione cambia poco. “Il Sindaco Cortese – ha concluso Finco – si è reso conto sulla propria pelle che dallo Stato non ci si può aspettare nulla. Noi, invece, siamo al fianco dei primi cittadini che dicono no a questa immigrazione selvaggia”.