Deposito dismesso della Marzotto rischia l’incendio. Subito domato da squadra interna e pompieri
Una colonna di fumo nero poco prima di mezzogiorno ha allarmato i valdagnesi di passaggio sulla strada provinciale Sp 246 nelle vicinanze del torrente Agno, nella città laniera. L’inconveniente proveniva da un capannone dismesso di uno stabilimento della Marzotto, all’interno del quale si stavano effettuando dei lavori e da dove era scaturito improvvisamente un principio d’incendio.
Un problema di lieve entità all’origine, anche se dall’esterno il fumo espanso nell’aria lasciava qualche preoccupazione in sospeso, a cui hanno prontamente provveduto i dipendenti dell’azienda che compongono la squadra di soccorso interna. Proprio loro sono subito intervenuti “armati” di estintori a mano per spegnere il “grosso” delle fiamme appena alimentate, originate sembra da alcune scintille nel corso dei lavori di adeguamento del deposito.
A bruciare parzialmente stamattina è stata una tettoia, dove le stesse scintille erano schizzata da alcune vecchie condutture che gli operai stavano sezionando con macchinari da taglio appositi. La copertura in plastica ha preso fuoco dopo il contatto dei frammenti incandescenti sprigionando così il fumo di colore scuro, oltre che un odore acre percepito all’esterno. Subito allertati, i vigili del fuoco del distaccamento di Schio sono partiti alla volta di Valdagno raggiungendo lo stabilimento soprattutto per accertarsi che il piccolo focolaio fosse sotto controllo.
Al loro arrivo in via dei Lanifici a Valdagno, nello stabile che un tempo ospitava il reparto di filatura dell’azienda tessile, i pompieri hanno trovato solo poche braci ancora attive e del materiale plastico disciolto dal calore, completando lo spegnimento e mettendo in sicurezza l’area intorno alla tettoia colpita dall’incidente imprevisto nel corso dei lavori di manutenzione. Nel giro di meno di un’ora, insomma, tutto è stato risolto con danni di minima entità e nessun pericolo per la squadra di lavoratori, che ha potuto riprendere le proprie mansioni – dopo aver arieggiato i locali – con qualche accorgimento di prudenza in più vista la disavventura trascorsa.