Generazione Z – Giovani e sport, la ripresa post-lockdown è fra difficoltà e speranze
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di Edoardo Mario Francese
Lo sport è una delle valvole di sfogo dei giovani d’oggi, e lo è anche per me; nonostante la tecnologia stia sempre più prendendo piede nel tempo libero degli adolescenti, sono molti i ragazzi che, in Italia e nel vicentino, praticano almeno una disciplina sportiva. La sospensione degli sport è stata una delle restrizioni più pesanti da sopportare durante la quarantena: c’è chi ha perso la passione, c’è chi ha cercato di riprodurre la propria attività in casa, c’è anche chi (sempre a causa del covid-19) ha visto vanificarsi tutto il lavoro e le speranze relative ad una qualche gara importante. Io, ad esempio, stavo partecipando ad un corso per diventare assistente bagnanti a Schio, e per alcune difficoltà che avevo nel nuoto a rana continuavo ad allenarmi per arrivare pronto all’esame; per fortuna poi sono passato, ma ho temuto che per l’interruzione degli allenamenti non sarei riuscito a brillare nella prova pratica. Bene così.
Insomma, sia a livello agonistico che amatoriale, la mancanza dell’attività sportiva è stata una vera batosta per quei ragazzi che, come me, mettono passione, impegno e sudore in quello che praticano. Come molti hanno ironizzato, l’isolamento ha lasciato tante persone sul divano a rimpinzarsi di cibo e a perdere quanto di buono avevano appreso dalle tecniche sportive. Per fortuna non sono mancati anche coloro che han cercato di costruire una palestra in casa o che, più semplicemente, si sono inventati qualche stratagemma per evitare di cadere nell’ozio: corsette entro i 200 metri (o addirittura attorno al tavolo della cucina), biciclette sui rulli e simulazione dei movimenti sono state le pratiche più divertenti da vedere ed efficaci da eseguire per non perdere totalmente l’allenamento durante il lockdown. Io ho avuto la fortuna di passare la quarantena in campagna, con molto spazio a disposizione: ho creato un mini-percorso e una serie composta da pushups (piegamenti sulle braccia), salti sul muretto, trazioni alla sbarra e squat. Non è certamente un’attività efficace per irrobustire il fisico in maniera omogenea, ma assieme alla corsa mi ha aiutato a tenermi in forma.
In questo mese molte attività stanno riprendendo, tra cui anche alcune disciline sportive: sempre cercando di rispettare le norme per evitare la diffusione del coronavirus, molti giovani stanno cominciando ad uscire, a respirare aria buona e a riprendere quei movimenti che fan bene ad anima e corpo. Non è così per coloro che praticano sport di squadra: stando alle ultime direttive, le attività come calcio, basket, pallavolo e pallamano (a meno che non si verifichi una seconda ondata) riprenderanno a settembre quando, si spera, i contatti tra i giocatori non saranno poi tanto pericolosi per il diffondersi del contagio.
Questo periodo ha messo in grande difficoltà ogni aspetto della nostra vita, e lo sport non è da meno; se però, come diceva Giovenale nelle Satire, è vero che “mens sana in corpore sano”, allora non resta che ricominciare anche da qui. Giocare a pallone anziché appisolarsi sul divano, farsi una corsa o una passeggiata al posto di stare ore davanti alla playstation: un po’ alla volta, un po’ di movimento per impedire che la tecnologia impigrisca tutti ed invertire la tendenza. Vinca lo sport!