Covid-19, a Jesolo 43 casi. Zaia: “Infetti in fermo per legge”. Lorenzoni: “Crisanti commissario”
“Sta succedendo quello che si sperava non accadesse, ma che avevamo a più riprese paventato potesse essere un grave pericolo: cittadini stranieri rappresentano il focolaio più grande registrato in Veneto dalla fine del lockdown, con decine di positivi e numeri che possono ancora crescere. In questa situazione già preoccupante, si verificano poi vere e proprie gravissime illegalità, con positivi asintomatici che si rendono irreperibili ai controlli. Vanno assolutamente fermati”.
Lo dice il Presidente della Regione, Luca Zaia, in relazione al diffondersi del fenomeno di persone straniere infette, che arrivano o si trovano in Veneto, non rispettano le norme di sicurezza e, in alcune occasioni, arrivano a rifiutare le cure che vengono loro offerte o a violare l’isolamento fiduciario.
“Di qualsiasi nazionalità siano, quale che sia il mezzo di trasporto utilizzato, da qualsiasi area provengano – aggiunge Zaia – mi chiedo come mai non si provveda immediatamente al controllo e, se necessario, al fermo alla frontiera di queste persone, utilizzando le leggi vigenti o, qualora indispensabile, approvando con assoluta urgenza norme specifiche. Esiste un Piano di Sanità Pubblica che va fatto rispettare ad ogni costo, nell’interesse delle stesse persone infette e dell’intera comunità civile, perché se c’è un modo per far tornare Covid-19 è proprio quello di permettere ai positivi di girare indisturbati, mentre vanno fermati”.
“Mi chiedo ad esempio – aggiunge il Presidente – quali test si facciano e come siano fatti all’arrivo degli immigrati provenienti dal Nordafrica, sia allo sbarco che successivamente. In presenza di una situazione come questa si deve arrivare a pensare anche a un blocco totale, perché la solidarietà è sacra e inviolabile, ma la salute pubblica vale di più”.
Aumentano i contagi. 43 nella sede Croce Rossa a Jesolo
Sono in aumento i dati dei contagi in Veneto. Da ieri a oggi si sono registrati 57 nuovi contagi: non succedeva da inizio maggio. Le persone attualmente positive sono 488, quelle in isolamento 1.525. A pesare sull’aumento dei contagi, i 43 casi registrati nella sede della Croce Rossa al Lido di Jesolo, che ospita richiedenti asilo: 42 ospiti e un operatore. Oltre 80 le persone in isolamento. Lo hanno reso noto oggi il Comune di Jesolo e i vertici dell’Ulss 4 Veneto Orientale. La Croce Rossa si occuperà della vigilanza degli ospiti nel centro, e con propri mezzi trasferirà i positivi in altre strutture protette. Previsto un presidio stabile di forze dell’ordine all’esterno della sede, come chiesto alla Questura dal primo cittadino jesolano. Molti degli ospiti sono impiegati nel settore agricolo.
TEST RAPIDO ANTI-COVID, COME FUNZIONA E COME VIENE USATO
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Pubblicato da Luca Zaia su Giovedì 16 luglio 2020
I test rapidi
Intanto, la Regione spinge sui test rapidi coreani, sperimentati dall’Ulss della Marca Trevigiana: meno costosi, precisi e dal risultato praticamente immediato (in sette minuti). Sul test il consigliere regionale Piero Ruzzante (Il Veneto che vogliamo) ha depositato oggi una interrogazione regionale chiedendo di sapere i costi legati all’acquisto e se i test rapidi saranno utilizzati all’interno del pronto soccorso: “Non puoi presentare il nuovo test miracoloso e due giorni dopo scoprire che c’è uno studio che lo dichiara non idoneo. Crisanti si è chiesto come mai la Regione abbia acquistato mezzo milione di kit che non servono a nulla. Be’, me lo chiedo anch’io e se lo chiedono i veneti”.
Lorenzoni: “Crisanti Commissario Covid”
Sull’epidemia si registra oggi anche l’attacco a Zaia del candidato del centrosinistra alle regionali, Arturo Lorenzoni, che propone il professor Crisanti nella figura di Commissario Covid. “Se ascoltiamo le dichiarazioni di Zaia durante le sue abituali conferenze stampa – scrive Lorenzoni su Facebook – non possiamo sentirci al sicuro. Siamo passati da ‘il virus è un’invenzione mediatica’ a ‘l’intero Veneto va considerata zona rossa’, da ‘basta mascherine’ al farmaco giapponese, passando per i famigerati tamponi ai supermercati fino al trattamento sanitario obbligatorio, dal virus artificiale che perde forza sino ai test rapidi costosissimi e non efficaci, senza dimenticare tutto quello che dovrà emergere sulle Rsa. La Regione ha dichiarato che entro metà luglio ci sarebbero state le nuove schede sanitarie: non si è visto ancora nulla! È il momento di affidarci alla scienza, non alla solita Regione. Serve una conduzione chiara, competente e sobria ed è proprio per questo che chiedo alla Regione di nominare il professor Andrea Crisanti commissario all’emergenza Covid”.