Gestione delle risorse europee post-Covid: Conte sotto assedio dei partiti
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte assediato per la gestione delle risorse europee post-Covid: il pressing dei partiti cresce e sembra convergere sulla necessità di istituire una Commissione bicamerale per il Recovery fund.
Posizioni distanti nella maggioranza su scuola e fisco. Il ministro Speranza chiede 20 miliardi per la Sanità, mentre il Pd avanza l’ipotesi di una Bicamerale per la regia della spesa. Italia Viva si è schierata con il centrodestra, contro i Dem, per evitare che si esaminasse la riforma della legge elettorale entro l’estate anche in Commissione.
Intanto dalle pagine della Stampa arrivano le parole della presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen: “L’Italia rispetti i patti e spenda bene” mentre il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni – intervistato da Repubblica – invita a cogliere l’occasione del Mes. Le erogazioni del Recovery Fund “inizieranno nella seconda parte del 2021, ad eccezione di un 10% che verrà anticipato con l`approvazione del piano”. Lo ha detto il commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, sottolineando che “se c’è un Paese in Europa che può trarre vantaggio da questi prestiti, quel Paese è l’Italia e all’interno di questo pacchetto uno strumento è già disponibile, cioè il Mes”, ha sottolineato Gentiloni.
Ma proprio sul Meccanismo europeo di stabilità Pd e M5S si dividono al voto sull’emendamento della Lega e del gruppo Identità e democrazia alla risoluzione al Parlamento europeo, sulle conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 17-21 luglio. L’emendamento chiedeva di respingere un utilizzo del Mes finalizzato a stimolare l’economia in seguito alla crisi della Covid-19. A favore dell’emendamento, poi bocciato, si sono espressi Lega, FdI e M5S. I Dem hanno votato contrari insieme a Forza Italia.
Nell’annunciare il voto di Forza Italia a favore, Silvio Berlusconi ha spiegato: “ci siamo battuti fin dal principio per questo risultato e ora l’Italia avrà a disposizione 208 miliardi: si tratta di un compromesso, ma è un compromesso positivo, che toglie tra l’altro argomenti ai nemici dell’Europa. Per utilizzare questi aiuti l’Italia dovrà predisporre – rapidamente- un piano di riforme che deve essere orientato allo sviluppo e non alla spesa assistenziale. E’ una occasione che il Paese non può permettersi di sprecare. Chiediamo al governo che l’opposizione, pur nella distinzione dei ruoli, sia davvero coinvolta nelle decisioni che disegneranno l’Italia del futuro”.