Migliora il 35enne di Magrè ferito a causa del maltempo. Era caduto dal terrazzo di casa
Si attendono i prossimi decisivi giorni per continuare a sperare nella progressiva guarigione di un 35enne di Schio che lunedì scorso, nel tentativo di limitare i danni durante il forte acquazzone che si era abbattuto sull’Altovicentino, era scivolato dal primo piano sbattendo il capo.
Il trauma cranico con il qualche è stato ricoverato prima all’ospedale di Santorso e poi d’urgenza al San Bortolo sembrava riassorbito in maniera soddisfacente, ma è stato comunque ritenuto necessario un intervento chirurgico dopo il ricovero in terapia intensiva nel principale polo sanitario della provincia.
Una notizia, quella del serio ferimento del papà di Magrè, che non era trapelata nelle prime ore successive all’ondata di maltempo improvvisa e imprevista, tanto che nei bollettini del giorno dopo non si lamentavano feriti di grave entità in provincia. Nell’episodio citato, però, un uomo ha rischiato seriamente la vita dopo essere scivolato dal terrazzino di casa, rimediando più contusioni al capo che hanno allarmato i soccorritori oltre che i familiari.
Dalle prime informazioni trapelate, A. S. – sono le sue iniziali – stava tentando di svuotare una sacca di acqua piovana creatasi sopra la veranda della terrazza del suo alloggio, intorno alle 18, per evitare che si danneggiasse sotto il peso della pioggia. Avrebbe messo un piede in fallo, scivolando e perdendo l’equilibrio per precipitare rovinosamente. Rischiando così la vita.
Una caduta da un’altezza tra i 3 e i 4 metri, attutita solo in parte, prima della corsa in autoambulanza verso il pronto soccorso di Santorso. Lì le condizioni di salute del 35enne scledense, sarebbero peggiorate consigliando il ricovero urgente presso la struttura specializzata del San Bortolo, in rianimazione. Oltre al trauma cranico gli sarebbero state riscontrate fratture multiple alle spalle- Secondo il resoconto offerto dalle pagine del Giornale di Vicenza il giovane padre di un bimbo di 3 anni sarebbe cosciente e sarà monitorato per il tempo ritenuto necessario per escludere complicazioni. La prognosi, infatti, non è ancora stata sciolta e permane il ricovero nel reparto di rianimazione.