Strage di Bologna, Mattarella: “Dovere di memoria e verità”
Quarant’anni fa la strage di Bologna. Il 2 agosto 1980 quando una valigia piena di tritolo esplose nella sala d’aspetto della seconda classe della stazione di Bologna, lasciando a terra 85 morti e 200 feriti. La deflagrazione colpì in pieno il treno Ancona-Chiasso, in sosta sul primo binario e fece crollare una trentina di metri di pensilina, oltre alle strutture sopra le sale d’attesa. La strage fu il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo Dopoguerra, al culmine della strategia della tensione. E molto, ancora oggi, non è stato ancora chiarito.
“Desidero riaffermare il dovere della memoria e l’esigenza di piena verità e giustizia. Lo ha sottolineato stamattina il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ribadendo “la necessità di un’instancabile opera di difesa dei principi di libertà e democrazia” e “la vicinanza al dolore dei familiari delle vittime e alla città”.
L’invito a “non dimenticare mai” quello che il Capo dello Stato ha definito un “efferato e criminale gesto terroristico” è arrivato anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Oggi la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, e il viceministro dell’Interno, Vito Crimi, saranno a Bologna per commemorare, a 40 anni di distanza, la strage alla stazione, costata la vita ad 85 persone ed il ferimento di oltre 200. Gli anarchici hanno annunciato un corteo fino alla stazione; quello dei familiari delle vittime è stato cancellato in rispetto delle norme anti-Covid.