Centri sociali irrompono alla Miteni
Questa mattina alle 10.30 un gruppo di circa trenta persone con il volto coperto è entrato nello stabilimento Miteni di Trissino sfondando la rete perimetrale. Durante l’assembramento il gruppo, formato da membri del centro sociale Il Bocciodromo di Vicenza e del centro sociale Pedro di Padova, ha acceso torce e fumogeni dentro lo stabile, per poi andarsene nel giro di pochi minuti. Sul posto intanto arrivavano i carabinieri, chiamati dall’azienda, e gli agenti della Digos.
Il gruppo, con tutti i componenti vestiti di tute bianche, è penetrato con un’azione molto rapida, affrontando senza venire in contatto i lavoratori presenti. In seguito ha raggiunto le aree in cui sono conservate sostanze chimiche accendendo fiaccole e fumogeni, per poi srotolare alcuni striscioni contro la Miteni. “Miteni criminale, l’acqua è un bene comune”, questo il contenuto di uno, firmato dal “Comitato difesa territorio Nord-Est”. Ancora “Acqua libera dai Pfas”, firmato questo dal gruppo attivista Vicenza si solleva. Le forze dell’ordine sono giunti sul posto quando i manifestanti si erano già allontanati.
L’amministratore delegato di Miteni, Antonio Nardone, ha ringraziato i lavoratori per non avere reagito alle provocazioni, mantenendo la calma durante l’incursione e operando in modo ineccepibile per la sicurezza di tutti. Nardone ha stigmatizzato l’azione, evidentemente organizzata da tempo, punto estremo di un clima di tensione accentuatosi negli ultimi mesi.
Al termine dell’incursione il gruppo si è spostato davanti al municipio di Trissino, mettendo in atto una manifestazione non autorizzata. In tutti erano una trentina i presenti, riconosciuti come membri del centro sociale Il Bocciodromo di Vicenza e del centro sociale Pedro di Padova. Quest’ultima dimostrazione è durata circa 20 minuti, con il gruppo che ha scandito diversi slogan motivando le due iniziative, appendendo diversi striscioni, disperdendosi infine in maniera pacifica.