Cerca di accedere al pronto soccorso violando le norme anti Covid. Scledense denunciata
Una donna di Schio ieri sera ha causato scompiglio all’ingresso del pronto soccorso dell’ospedale di Santorso, dopo il tentativo (fallito) di accedere al reparto riservato alle emergenze sanitario per far visita a un conoscente, precedentemente ricoverato nel polo sanitario “Alto Vicentino”.
Per farla desistere dal suo intento, a tutti gli effetti illecito in virtù delle misure di sicurezza anti contagio tutt’ora vigenti, è servito l’intervento di una pattuglia di carabinieri giunti dalla stazione di Piovene Rocchette. Indispettita per il “torto” subito dal personale medico del pronto soccorso, la 45enne si è rifiutata di fornire le proprie generalità alle forze dell’ordine, aggravando così la sua situazione.
Sono due infatti, le denunce a suo carico presentate nella tarda serata di ieri. A carico di L.C., cittadina italiana classe 1975 – sono state rese note le sole iniziali dalla compagnia carabinieri di Schio -, sono state formalizzate le accuse di interruzione di pubblico servizio e rifiuto d’indicazione sulla propria identità personale. Solo l’intervento dei militari, poco dopo le 23 di ieri, ha riportato ordine e calma nello spazio dedicato al pre-triage d’accettazione al pronto soccorso, guidato dal dottor Aldo Dibello.
Il mancato rispetto delle procedure di sicurezza ha determinato la situazione di relativo caos per alcuni minuti, con il personale sanitario costretto ad intervenire per bloccare la donna, del tutto incurante del divieto di libero accesso a familiari e conoscenti di pazienti accolti se non per casi di accertata necessità. Il “conoscente” che la 45enne intendeva ad ogni costo assistere, in ogni caso, non si trovava in pericolo di vita, come assicurato dai carabinieri.