Esplosione Beirut: quasi 100 morti e migliaia di feriti
Il martoriato Libano torna a vivere i peggiori incubi della guerra civile e delle crisi sanguinose che hanno segnato i 30 anni passati dalla fine di quel conflitto. Ieri sera un’esplosione di potenza inimmaginabile – secondo alcuni testimoni udita fino a Cipro, a distanza di 200 km – ha portato la devastazione e seminato il panico in tutta Beirut e nei sobborghi. Almeno 78 morti e 3.700 i feriti, secondo un bilancio ancora provvisorio della deflagrazione, avvenuta nel porto e sulle cui cause regna l’incertezza. La versione ufficiale parla dello scoppio di tonnellate di nitrato di ammonio in una fabbrica di fuochi d’artificio, ma non si esclude la pista dell’attentato terroristico.
Il numero delle vittime potrebbe aumentare, a giudicare anche dalle immagini diffuse dai social media e dalle televisioni, che mostrano persone rimaste intrappolate sotto le macerie di edifici crollati. Il ministro della salute libanese, Hamad Hasan, consiglia a chiunque possa di lasciare la città. Il ministro – citato dai media locali – afferma infatti che “materiali pericolosi sprigionatisi nell’aria dopo le deflagrazioni potrebbero avere effetti a lungo termine mortali”.
Il premier libanese ha chiesto ai “Paesi amici” di aiutare il Libano. “Lancio un appello urgente a tutti i Paesi fratelli che amano il Libano a stare al suo fianco e ad aiutarci a guarire le nostre ferite profonde” ha dichiarato dopo la tragedia. “Le terribili immagini che arrivano da Beirut descrivono solo in parte il dolore che sta vivendo il popolo libanese. L’Italia farà tutto quel che le è possibile per sostenerlo. Con la Farnesina e il ministero della Difesa stiamo monitorando la situazione dei nostri connazionali”. Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.