Final Eight di Europa League: Conte può sorridere, l’Inter è in semifinale
Comincia nel migliore dei modi l’avventura dell’Inter alle “Final Eight” di Europa League in terra tedesca, atipico finale di stagione dettato dall’emergenza coronavirus. Nei quarti, in gara unica, i nerazzurri battono 2-1 il Bayer Leverkusen.
Alla Dusseldorf Arena, Barella e Lukaku sono più forti di arbitro e Var e trascinano la squadra di Conte in semifinale. L’avversario dell’Inter uscirà dalla sfida tra Shakhtar e Basilea, in programma martedì sera.
Breve considerazione: in queste gare di Champions ed Europa League post-lockdown, abbiamo avuto la conferma che l’Italia in Europa non ha voce in capitolo a livello politico. Gli arbitri, chi più chi meno, non sono stati teneri con le nostre compagini; anche se su tutto pesa la mediocrità dell’intera classe arbitrale, sono poche le eccezioni.
L’impronta di Antonio Conte. Fin dall’inizio è parsa chiara una cosa: approccio alla gara perfetto da parte di tutti i calciatori interisti, in vero stile Conte. Rispetto alla partita contro il Getafe negli ottavi di finale, si è vista un’altra Inter: più tonica, più concentrata, più determinata e più cattiva. Unico neo: le troppe occasioni fallite che hanno portato all’inevitabile sofferenza finale. E per fortuna, nonostante tutto, è stata evitata una delle amare leggi del calcio: spesso, quando si sbaglia tanto si rischia la beffa.
Pazza Inter nel primo tempo, una gara folle con partenza sprint. Tre reti in 12′ (il talento Havertz risponde all’uno-due interista), due gol clamorosamente falliti dai nerazzurri e un rigore prima assegnato poi cancellato dall’arbitro spagnolo Carlos del Cerro Grande dietro segnalazione del Var. Dopo aver rivisto al monitor l’episodio del fallo di mano in area, il direttore di gara ha cambiato idea. Il bis Carlos del Cerro Grande lo concede al 90′: rigore su Eriksen revocato per un involontario tocco di mano di Barella. Sono le follie delle nuove regole calcistiche e della moviola in campo. Per fortuna l’Inter non è stata pazza fino in fondo centrando così una meritata qualificazione.