Addio a Cesare Romiti, uno dei più potenti manager italiani
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E’ morto a 97 anni nella sua casa di Milano Cesare Romiti, ex amministratore delegato e presidente di Fiat dove ha passato 25 anni, dal 1974 al 1998, segnandone profondamente la storia al fianco di Gianni Agnelli.
Romiti era figlio di un impiegato delle Poste, secondo di tre fratelli, si laureò a pieni voti in scienze economiche e commerciali studiando di notte e lavorando di giorno per mettere insieme qualche soldo dopo la morte del padre avvenuta a soli 47 anni.
Romiti è stato uno dei più potenti manager italiani: nel 1947 lavorò per il Gruppo Bombrini Parodi Delfino, azienda di Colleferro, di cui assumerà la carica di direttore finanziario. Nel 1968, sempre a Colleferro, ricoprì la carica di direttore generale nella Snia Viscosa dopo la fusione con la sua ex azienda. E proprio per seguire da vicino questa fusione, frequentò a Milano gli uffici di Mediobanca, facendo una buona impressione ad Enrico Cuccia.
Due anni più tardi l’Iri lo nominò direttore generale prima e amministratore delegato poi della compagnia aerea Alitalia. Nel 1976 diventò amministratore delegato in un triumvirato con Umberto Agnelli e Carlo De Benedetti.
E’ nel luglio 1980 quando Umberto Agnelli lasciò gli incarichi operativi in Fiat che Romiti ebbe la fiducia di Cuccia, diventando così amministratore delegato unico del gruppo ed affronta il tema nodale dei costi annunciando il licenziamento di 14 mila dipendenti. Mirafiori venne bloccata dai sindacati per oltre un mese. Con la guerra del Golfo le vendite di auto diminuiscono e nel 1990 il marchio Fiat scese in Italia sotto il 40%: Romiti nel 1998 da presidente lasciò la Fiat dopo 24 anni ai vertici, con una buonuscita da 101,50 milioni lordi che lo impegnava a non rivelare segreti sugli affari del gruppo.
Dopo l’uscita dalla azienda degli Agnelli, Romiti divenne presidente di Rcs, dal 1998 al 2004, e della società di costruzioni Impregilo, dal 2005 al 2007, presidente della Accademia di Belle Arti di Roma fino al luglio 2013. Nel 2003 costituì la Fondazione Italia-Cina, nella quale poi coprì la carica di presidente onorario.
Romiti ricevette la medaglia di Cavaliere del lavoro nel 1978, il titolo di cittadino onorario della Cina, il titolo di professore onorario dell’Università Donghua di Shanghai e molti altri riconoscimenti. Il 13 ottobre 2006 a Pechino la “Chinese People’s Association for Friendship with Foreign Countries” gli conferì la cittadinanza onoraria della Repubblica Popolare Cinese per il suo impegno nel rafforzamento dei rapporti bilaterali sino-italiani.
Viene insignito dell’onorificienza di Ufficiale dell’Ordine Nazionale della Legion d’Honneur francese. Il 7 ottobre 2010 è premiato dal primo ministro Wen Jiabao in occasione dell’Anno della cultura cinese in Italia.
Viene insignito dell’onorificienza di Ufficiale dell’Ordine Nazionale della Legion d’Honneur francese. Il 7 ottobre 2010 è premiato dal primo ministro Wen Jiabao in occasione dell’Anno della cultura cinese in Italia.