I carabinieri cercano il legname “conteso” e trovano una serra con 46 piante di cannabis
Un’operazione di polizia con colpo di scena è stata portata a termine stamattina da una pattuglia di carabinieri della stazione di Rosà, partita da lì con direzione Tezze sul Brenta per verificare la presenza di legname rubato e tornata alla base con 46 piantine di cannabis da cui si ricava la sostanza vietata marijuana.
Oltre a 60 quintali di legna da ardere tagliata da un bosco di Mussolente che costituiva “oggetto del contendere” in una diatriba tra due conoscenti vicentini.
Gli antefatti risalgono ai giorni scorsi, conclusi con una formale denuncia presentata da un pensionato di 70 anni proprio di Tezze, il quale lamentava ai militari il mancato rispetto dei patti pregressi da parte di un uomo di 52 anni, suo concittadino, che lo scorso mese di luglio avrebbe tagliato un numero imprecisato di alberi, ricavandone dei pezzi di legno utili per l’inverno. Secondo il denunciante, proprietario del terreno, tra i due sussisteva un patto per dividere a metà i chilogrammi di materiale ottenuto dal lavoro.
Colui che in questa vicenda riveste il ruolo di “boscaiolo” – P.C. le iniziali diffuse dai carabinieri -, dopo aver regolarmente proceduto ai tagli nel paese vicino di Mussolente, per motivi ancora ignoti, avrebbe accatastato tutto il legname in un appezzamento di terreno protetto da una serra per ortaggi. Peccato (per lui) che, sotto lo stessa struttura, insieme a pomodori, zucchine e quant’altro siano state scovate la cinquantine di piantine di cannabis alte anche più di 2 metri, durante la perquisizione inaspettata da parte dei carabinieri.
Oltre alla denuncia per appropriazione indebita rimasta pendente, al 52enne non solo boscaiolo ma anche coltivatore diretto di sostanze illecite si assocerà il deferimento per la detenzione ai fini di spaccio di marijuana, che si può proprio definire “in erba” in questo caso. L’intera piantagione è stata posta sotto sequestro e il cittadino tedarota segnalato inoltre al prefetto di Vicenza in qualità di consumatore di stupefacenti. Le indagini dei carabinieri della compagnia di Bassano proseguono infine per conoscere la destinazione dello stupefacente rinvenuto al canapicoltore.