Laghetto di Ponte Subiolo e Grotta dell’Elefante Bianco
Il laghetto di Ponte Subiolo è una piccola perla incastonata a due passi da Valstagna; nelle sue profondità cela una cavità completamente sommersa: la Grotta dell’Elefante Bianco, una risorgiva carsica meta degli speleosub.
Giunti nella Valbrenta, si passa per il pittoresco centro di Valstagna affacciato sulle acque del Brenta; da qui si prosegue in direzione della frazione di San Gaetano, fermandosi al Ponte Subiolo dove si trova un piccolo parcheggio. Nei pressi del ponte è presente anche un cartello che segnala la regolamentazione della Grotta dell’Elefante Bianco.
Sotto il Ponte Subiolo scorre l’acqua che sgorga dalla grotta e alimenta il laghetto, percorrendo solamente un centinaio di metri prima di congiungersi al Brenta.
Raggiungere il laghetto è comodo e ci si impiegano appena cinque minuti, ma non si trovano indicazioni in loco. Nonostante ciò, basta sfiorare le abitazioni poste alla destra idrografica del torrente (quindi non occorre oltrepassare il ponte) per risalire alcuni gradini ed accedere ad un praticello dietro le case.
Ora si trova il sentiero che tra gli orti conduce verso il torrente per poi scendere di qualche metro al laghetto.
Il luogo è un’oasi di pace, dove si è cullati dalle acque che scorrono e dall’azzurro intenso del laghetto. Questo è racchiuso tra una parete di roccia e la vegetazione; dalla sponda opposta si trovano alcune lapidi che ricordano le vittime degli incidenti che si sono verificati nella sottostante grotta sommersa.
Sul fondo dello specchio d’acqua si apre la Grotta dell’Elefante Bianco, che è stata rilevata grazie alle esplorazioni degli speleosub e presenta una profondità di 186m, con uno sviluppo spaziale di oltre 300 metri. La grotta riserva grande fascino e le sue dimensioni sono considerevoli; come le altre grotte presenta condotte, zone interessate da massi di crollo e un pozzo profondo 19 metri.
Ovviamente l’accesso alla grotta è riservato solamente a speleosubacquei esperti dotati di adeguata attrezzatura. A causa degli incidenti mortali qui avvenuti (ben 8 fino ad oggi) l’ingresso è regolamentato e ogni immersione deve essere preventivamente comunicata al comune di Valstagna.
Come in ogni luogo particolare dove sia presente l’acqua, anche qui sono nate leggende di creature arcane che ammaliano gli uomini, lasciando un velo di mistero nella scoperta di questo placido laghetto.