Scuola, incertezze sulla riapertura: troppi docenti positivi
Manca meno di una settimana alla riaperture delle scuole e con l’avvio dello screening sul personale emergono i primi casi di positività tra i docenti: finora 20 in Umbria e 6 nel Trevigiano.
Il governo accelera sulle linee guida per la riapertura degli istituti scolastici. Un vertice in videoconferenza con Regioni e enti locali, al quale partecipa anche il capo della Protezione Civile Borrelli e il commissario Arcuri, per scegliere un protocollo unico per la gestione di eventuali casi di Covid all’interno delle scuole e quello dei trasporti.
Su quest’ultimo tema già ci sono le prime indicazioni: per salire sugli scuolabus bisognerà prima misurare la febbre a casa e a bordo sarà consentita la capienza massima solo per un tragitto che duri un massimo di 15 minuti.
Nuovi provvedimenti quindi che però dovranno essere condivisi: “Chiederemo al governo chiarimenti – ha annunciato il presidente della Liguria Toti – sui tempi dell’assegnazione del personale aggiuntivo di cui ci è stato assicurato il raddoppio, sui tempi di consegna dei banchi monoposto e delle mascherine. Ma noi diciamo no all’uso della mascherina durante la lezione. Il governo dovrà esprimersi in via definitiva e non l’ha ancora fatto”.
“Con le attuali regole riusciremo dare risposta alle aspettative degli studenti e delle famiglie”, scrivono all’Esecutivo gli enti territoriali della Toscana. “Non possiamo permetterci passi falsi nel trasporto e dall’altra parte dobbiamo garantire agli enti locali la possibilità di sostenere i costi aggiuntivi”, chiarisce il vice ministro Anna Ascani.
E la ministra Bonetti assicura che in caso di quarantena sarà data la possibilità ai genitori di restare a casa con i figli. Il Pd invece rilancia la proposta di riattivare per le scuole i servizi di vigilanza sanitaria in presenza, assegnando un pediatra di comunità ogni 8 piccole strutture 0-6 e un medico per ogni scuola autonoma.
Per arginare difficoltà e preoccupazioni, gli Enti proseguono in ordine sparso con propri provvedimenti: a Roma il Comune ha stabilito che la misurazione della temperatura sarà per bimbi, genitori, prof e a tutti gli altri operatori direttamente nei nidi e nelle scuole dell’infanzia e in qualche scuola nella Capitale, nonostante l’arrivo dei banchi, sarà necessario ricorrere comunque alla didattica a distanza.
La Campania ha deciso di acquistare termoscanner da assegnare agli istituti scolastici. In Sardegna i collegi dei docenti per diversi istituti saranno ancora a distanza, su piattaforme telematiche.
Intanto arrivano attacchi pesanti al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, in particolare da un gruppo di militanti leghisti, che in alcuni casi hanno ricevuto la condanna di diversi esponenti politici. La stessa Azzolina commenta: “Nessuna donna dovrà mai più leggere commenti così infimi, subire attacchi volgari e abietti come questi. È e sarà la mia battaglia. E la faremo a scuola”.