Spv allagata, il tavolo tecnico: “Problemi che saranno risolti dai consorzi di bonifica”
Riunione oggi del tavolo tecnico idraulico della Supersrada Pedemontana Veneta, convocato dalla Regione per individuare le vie di uscita agli allagamenti che sempre più spesso riguardano l’aarea di Colceresa e il tratto (già aperto) di Malo. Il maltempo di sabato scorso infatti aveva allagato sia una rotatoria complementare che un tratto di Spv.
Ecco la nota diramata dalla Struttura di Progetto della Superstrada Pedemontana Veneta.
Oggi si è svolto l’incontro convocato dalla Struttura di Progetto per verificare come ovviare il problema dello sversamento in strada dell’acqua piovana in Pedemontana, in comune di Malo e nel sottopasso della viabilità complanare in comune di Colceresa. Le parti di infrastruttura interessate sono tutte in trincea, cioè più basse del piano campagna. A monte di Pedemontana, con le ultime piogge eccezionali, è sversata acqua dai campi posti a quota superiore che si erano allagati. La Regione ha quindi chiamato al tavolo tecnico idraulico, già istituito nel 2019 per valutare le situazioni critiche, i due consorzi di bonifica, Brenta e Alta Pianura Veneta, con il concessionario, al fine di analizzare i dati raccolti ed individuare una soluzione al problema riscontrato.
Al tavolo si è preso atto che gli eventi del 29 e 30 agosto sono stati di assoluta eccezionalità (dai dati di rilevamento delle stazioni pluviometriche di Arpav si sono raggiunti 180 millimetri di acqua, quando l’evento maggiore degli ultimi due anni aveva dato 90 millimetri di acqua, ed eventi del genere non si verificavano da almeno 50 anni), che tutti i manufatti idraulici costruiti su Pedemontana (ponti, attraversamenti idraulici, tombotti ecc.) sono correttamente dimensionati e che gli allagamenti sono dovuti a sversamenti dai territori limitrofi.
Già anche prima della costruzione di Pedemontana i terreni in quella zona, in occasione di eventi meteo piovosi particolarmente intensi, da anni si allagavano, a causa della inadeguatezza della rete idraulica superficiale, della caratteristica dei terreni argillosa, e quindi impermeabile, e dell’asporto di argilla per le vicine fornaci che ha prodotto l’abbassamento del piano campagna a quota inferiore rispetto ai corsi d’acqua. La costruzione della strada impone oggi di risolvere questo annoso problema territoriale, non essendo possibile, per buona regola costruttiva, affidare l’onere agli impianti di smaltimento dell’infrastruttura. D’altro canto i casi in un anno di piogge eccezionali cominciano ad essere in numero tale che perdono appunto di eccezionalità. I cambiamenti climatici impongono da un punto di vista tecnico una sfida per tutto il nostro territorio di intensificazione della difesa idrogeologica oltre che di adeguamento dei manufatti e delle infrastrutture.
Per ovviare si è deciso di provvedere ad una riqualificazione ambientale idraulica superficiale da parte dei consorzi, che si metteranno immediatamente all’opera con la redazione dei progetti necessari, al fine di regimare le acque piovane provenienti da nord, riconducendole in una rete irrigua superficiale efficace e in vasche di espansione. Nel frattempo verranno posti in essere piani di protezione civile al fine di evitare ciò che è successo sabato scorso. Il concessionario di Pedemontana ultimerà i ripristini ed intensificherà la vigilanza.
Intanto i lavori dell’infrastruttura procedono spediti. Basti pensare che negli ultimi due mesi di luglio e agosto, nonostante il periodo feriale, sono stati realizzate e computate esecuzioni per circa 95 milioni di euro. La percentuale di realizzazione ormai si aggira intorno all’85% e la conclusione e messa in esercizio sino a Bassano ovest per quest’autunno ormai è verosimile per chiunque passi per quel tratto e sbirci il cantiere.