Incendio ospedale Santorso. Il comune di Schio si costituisce parte civile
Arriva una netta presa di posizione da parte del comune di Schio relativamente al recente incendio nel reparto psichiatria dell’ospedale di Santorso. Nella tragedia di una settimana fa ha perso la vita lo scledense Eugenio Carpanedo, 63 anni. Per tutelare “la salute pubblica, il sindaco di Schio Valter Orsi – si legge in una nota – ha dato mandato all’avvocatura civica di avviare la pratica di costituzione parte civile”.
“È una nota triste nelle pagine della storia della nostra comunità – ha dichiarato Orsi – e il comune si sente vicino al proprio concittadino, perito in circostanze ancora da chiarire e in merito alle quali, dopo aver chiesto tempestivamente informazioni all’Azienda Sanitaria subito dopo l’accaduto, ritengo ora di muovermi ufficialmente come struttura. Non solo per tutelare tutti i diritti di immagine ma anche quelli economici derivanti dall’evento”.
Con questi propositi dunque Orsi ha deciso per le vie legali. “La costituzione parte civile consente, nell’ambito del processo penale, di conoscere la dinamica degli eventi – ha spiegato – di seguire passo a passo istruttoria e procedure, di rimanere informati su tempistiche delle ispezioni, in merito all’impiantistica, struttura e materiale in dotazione all’ospedale, nonché di partecipare attivamente alle indagini che la Procura della Repubblica disporrà”.
“Eventi del genere lasciano sgomenti – ha concluso Orsi – perché resta inammissibile che un paziente trovi la morte in questo modo all’interno di una struttura protetta quale dovrebbe essere un ospedale”.
Intanto sono stati fissati i funerali dello sfortunato Carpenedo: si terranno domani alle 10.30 nella chiesa di Santissima Trinità a Schio.