Incendi in Oregon e California. Trump vara lo stato di emergenza
Gli incendi che stanno devastando il nord-ovest dell’Oregon non si fermano. Sono state evacuate 500mila persone. Le fiamme sono arrivate molto vicino alla città di Molalla, a circa 50 chilometri da Portland, innescando un ordine di evacuazione obbligatorio per la locale comunità (il 10% dei 4,2 milioni di abitanti dello Stato). La situazione non è migliore in California che non aveva mai dovuto affrontare un incendio delle dimensioni del rogo che sta distruggendo il territorio federale a Nord di Sacramento. Il presidente statunitense Danald Trump ha firmato la dichiarazione di emergenza.
I funzionari dell’Oregon non hanno rilasciato un conteggio esatto delle vittime a causa degli incendi, ma nello Stato sono stati segnalati almeno quattro morti, mentre una persona è rimasta uccisa tra le fiamme a Washington. Secondo le informazioni, giovedì si sono verificati 37 incendi simultanei, un numero shock per l’ufficio di gestione dell’emergenza. La governatrice Kate Brown ha fatto sapere che sono andati a fuoco più 364mila ettari negli ultimi tre giorni: si tratta di un’area più vasta delle dimensioni del Rhode Island e quasi il doppio del territorio che viene distrutto dai roghi solitamente in un anno.
Gli incendi che hanno coinvolto il nord della California hanno distrutto il villaggio pedemontano causando la morte di almeno 10 persone. I soccorritori stanno cercando resti umani mentre si fanno strada in aree devastate, coadiuvati anche da un team di antropologi della Chico State University.
A San Francisco il cielo si è tinto di arancione. La causa è della coltre di fumo dovuta agli incendi che stanno distruggendo vaste aree della California e di altri Stati della costa occidentale, negli Usa. Il fumo non ha fatto penetrare i raggi del sole, e lo skyline di San Francisco, come di Oakland e Berkeley, ha acquisito diverse tonalità, fino al rosso cupo, ricordando scenari da film apocalittici.
Il cosiddetto August Complex Fire, questo enorme fronte di fuoco, è una combinazione di 37 incendi innescati da un fulmine nella foresta nazionale di Mendocino il 17 agosto, ha spiegato il servizio forestale degli Stati Uniti in una nota. Finora è contenuto per il 24%.
Il portavoce del servizio forestale Terry Krasko ha suggerito che l’incendio potrebbe effettivamente essere ancora più grande. “Molti piccoli incendi sono stati estinti – ha detto – ma le parti più grandi dell’incendio, incluso il ‘Doe Fire’, hanno continuato a crescere. Ed è fuori controllo. Il precedente incendio più grande incendio era stato il ‘Mendocino Complex Fire’ del 2018, che ha bruciato più di 459mila acri”.