Elezioni regionali, viaggio tra i candidati consiglieri vicentini: Raffaele Di Guida (M5S)
Raffaele Di Guida, 48 anni, è un cittadino scledense d’adozione fin da bambino. Ne aveva 12 quando si è trasferito in Altovicentino con la famiglia, città dove è rimasto anche da adulto e dove vive attualmente con i suoi cari. Sposato, è padre di un figlio adolescente e lavora come impiegato dopo aver concluso il corso di studi tecnici in amministrazione, finanza e marketing.
Dal 2013 ha abbracciato le cause del Movimento Cinque Stelle, divenendo un punto di riferimento della forza politica nel territorio. All’interno del gruppo locale, si è dedicato in prima linea a temi che spaziano dalla tutela dell’ambiente alla difesa della sanità pubblica.
Di Guida fa parte della squadra dei candidati consiglieri regionali vicentini – sono nove in tutto – che sostengono l’aspirante presidente Enrico Cappelletti. E’ tra i fautori della necessità di rinegoziare i progetti di project financing sulle opere pubbliche, tra cui l’ospedale “Alto Vicentino” di Santorso e notoriamente contro la cementificazione del suolo, battaglia che porta avanti nella sua militanza pentastellata.
Di Guida, secondo lei di cosa necessita il Veneto nei prossimi cinque anni?
“In Veneto, nei prossimi cinque anni, bisogna creare le basi per uno sviluppo sostenibile a tutti i livelli, ambiente, società ed economia, perché se vogliamo un Veneto migliore, bisogna intervenire con efficacia a 360°. La Regione nel 2017 ha fatto una legge ‘Consumo di suolo zero‘ e nonostante questa legge, secondo il rapporto Ispra per il secondo anno consecutivo il Veneto è la regione più cementificata d’Italia, serve un cambiamento radicale, bisogna investire più risorse contro il dissesto idrogeologico, non bisogna più lavorare nell’emergenza, ma pianificare un’azione costante di manutenzione ordinaria del territorio. Bisogna affidarsi ad una visione di futuro che va nella direzione dello sviluppo sostenibile, ed il superecobonus del 110% è uno strumento straordinario per l’efficientamento energetico delle case e degli uffici pubblici, e allo stesso tempo rilancia l’edilizia e l’indotto connesso. Nei prossimi mesi ci aspettano sfide importanti, con il Recovery Fund anche in Veneto arriveranno diversi miliardi, e la vera sfida sarà quella di spendere questi soldi in maniera efficace e guardare a ciò che serve veramente ai cittadini, bisogna vigilare sui fondi che arriveranno perché siano spesi integralmente, perché già in passato molte volte i fondi europei non sono stati utilizzati, bisogna essere molto pragmatici e per il bene di tutti bisogna mettere da parte le etichette politiche e remare tutti nella stessa direzione. Bisogna intervenire per fermare la privatizzazione della sanità pubblica, se in Veneto abbiamo una sanità eccellente come mai abbiamo la spesa procapite più alta nella sanità privata? Nell’Altovicentino ci sono molte criticità, mancano medici, servizi sanitari sospesi o dirottati verso il privato, liste d’attesa bibliche, che costringono i pazienti dopo attese lunghissime a rivolgersi a strutture private, e purtroppo non tutti si possono permettere, e gli ultimi stanziamenti della Regione di 6 milioni di euro per smaltire le liste d’attesa sono solo una soluzione temporanea che non risolvono i problemi dei cittadini”.
Quali impegni verso il territorio lei ritiene quindi di prendersi se eletto?
“Se sarò eletto mi impegno perché l’assistenza sanitaria sia garantita su tutto il territorio e che tutti i cittadini abbiano le stesse possibilità di accesso, perché non devono esistere ospedali di serie A ed ospedali di serie B, nell’Altovicentino la sanità deve tornare agli stessi livelli di eccellenza di qualche anno fa. Bisogna integrare i servizi sanitari, diminuire le liste d’attesa tramite l’assunzione di medici e specialisti, le nomine non devono più rispondere a logiche politiche, devono essere fatte in modo trasparente e pubblico. La tutela dell’ambiente è un’altra delle mie priorità, perché è legata a filo diretto con la salute, con ripercussioni anche sulla spesa sanitaria, perché sono molte le malattie causate dall’inquinamento da quelle respiratorie a quelle cardiache e anche i tumori, in Italia le morti premature causate dall’inquinamento sono più di 35 mila ogni anno, servono scelte coraggiose e strutturali, perché puntualmente all’inizio della stagione invernale le concentrazioni di polveri sottili tornano rapidamente a livelli preoccupanti. E’ fondamentale ottimizzare la raccolta dei rifiuti, ci sono ancora molte criticità nella gestione dei rifiuti in alcune aree, che vanificano quanto di buono fatto da diversi comuni, i rifiuti sono delle risorse e bisogna incentivare nuove imprese legate alla gestione dei rifiuti al fine di ottenere il recupero e il riutilizzo dei materiali”.
L’idealità del M5S non rischia di cozzare con i compromessi necessari quando si amministra, come dimostrano alcune trasformazioni a livello nazionale?
“Il Movimento Cinque Stelle è stato sempre coerente con quanto detto fino al giorno prima delle elezioni: se non raggiungeremo il 40% la sera delle elezioni, faremo un appello a tutte le forze presenti in Parlamento per dare un governo al paese. A suo tempo è stata una scelta inevitabile per realizzare gli impegni assunti verso i cittadini. E’ ovvio che quando fai parte di un esecutivo il compromesso è inevitabile, ma un accordo si può trovare su diversi provvedimenti, ma non su tutto, perché non puoi rinunciare completamente ai propri valori”.