Referendum, anche i veneti e i vicentini favorevoli alla riforma. A Vicenza il 63%
Due terzi (circa) degli italiani hanno detto sì al taglio di un terzo dei propri rappresentanti in Parlamento, suddiviso in Camera e Senato. A spoglio complessivo delle schede ormai in via di conclusione, con 50 su 61 mila già scrutinate a livello nazionale – dato aggiornato alle ore 18 di lunedì – il responso è già matematico: il referendum consuntivo con proposta di modifica della Costituzione sarà approvato e i parlamentari scenderanno dagli attuali 915 a 600 in tutto, 400 deputati alla Camera (anzichè 615) e 200 senatori.
La modifica alle leggi costituzionali 56 e 57 sarà resa esecutiva entro 60 giorni, entrando quindi in vigore – salvo colpi scena sul panorama politico – dalle prossime elezioni politiche nazionali. Più della metà degli italiani hanno partecipato al voto: il 53,85%. In Veneto di più: il 67,54%, terza regione assoluta per affluenza alle urne dopo Valle d’Aosta (73,4%) e Trentino Alto Adige (71%).
La proposta di riforma, quindi, ha avuto il beneplacito della popolazione recatasi ai seggi per esprimere il proprio assenso o dissenso, con percentuale parziale di 69,38% per il SI e 30,62% per il NO. In Veneto e nel Vicentino stacco meno netto ma comunque rimane chiaro l’esito della volontà popolare: con il 62,75% (contro 37,35%, dati non definitivi) i veneti approvano la sostanziale e sostanziosa riduzione del numero di eleggibili. A Vicenza e provincia il trend si conferma con un 63% contro 37%.