Regionali, Zaia al 76,8%. Caporetto-Lorenzoni, 5Stelle fuori dal Consiglio. Ecco i vicentini eletti
Alla fine, nel tardo pomeriggio di martedì, definiti i dati dell’ultima sezione trevigiana che mancava all’appello è arrivata anche l’ufficialità e lo tsunami-Zaia alle elezioni regionali è storia: il “doge” sfiora infatti il 77% dei voti dei veneti che si son recati alle urne domenica e lunedì e la sua lista triplica quella della Lega, in un confronto tutto interno.
Questi i dati definitivi delle elezioni regionali in Veneto (4.751 sezioni su 4.751): Luca Zaia (centrodestra) 76,79% (1.883.959 voti e 41 seggi in consiglio regionale), Arturo Lorenzoni (centrosinistra) 15,72% e (385.768 voti e 8 seggi). Tutti gli altri candidati e le forze che li sostenevano son fuori dall’assemblea regionale, a partire dalla clamorosa esclusione del Movimento 5 Stelle, che con Enrico Cappelletti si ferma 3,25% (79.662 voti) ma come lista non va oltre il 2,69% (nel 2015 avevano preso l’11%), Paolo Girotto (Movimento 3V) 0,88%, Antonio Guadagnini (Partito dei Veneti) 0,84%, Paolo Benvegnù (Solidarietà Ambiente Lavoro Prc) 0,75%%, Daniela Sbrollini (Italia Viva) 0,62%, Patrizia Bertelle (Veneto Ecologia Solidarietà) 0,59%, Simonetta Rubinato (Veneto per le Autonomie) 0,56%.
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Pubblicato da Luca Zaia su Martedì 22 settembre 2020
Quanto alle liste, La Lista Zaia raggiunge il 44,6% dei voti, la Lega Salvini il 16,9%, Fratelli d’Italia il 9,6%, Forza Italia si ferma al 3,6%, la lista Veneta Autonomia al 2,4%. Per la coalizione di Lorenzoni, il Partito Democratico ha registrato l’11,9%, Il Veneto che Vogliamo il 2%, Europa Verde l’1,7%, +Veneto in Europa 0,7%, Sanca Autonomia 0,1%. Si ferma come detto al 2,7% il Movimento 5 Stelle, il Movimento 3V allo 0,3%, Partito dei Veneti 1%, Solidarietà Ambiente Lavoro allo 0,6%, Italia Viva 0,6%, Veneto Ecologia Solidarietà 0,4%, Veneto per le Autonomie 0,6%.
Il nuovo consiglio regionale
La nuova assemblea legislativa regionale sarà caratterizzata da un significativo incremento della presenza femminile: sono 17 donne rispetto alle 10 del 2015, quasi il 35%. La coalizione di centrodestra capeggiata da Zaia ottiene 41 seggi: la parte del leone la fa il gruppo Zaia Presidente con 24, a seguire la Lega con 9, Fratelli d’Italia con 5, Forza Italia con 2, uno solo per la Lista Veneta Autonomia. Il centrosinistra guidato da Arturo Lorenzoni conquista solo 8 seggi: 6 al Partito Democratico, uno a testa per Il Veneto che Vogliamo ed Europa Verde. Il Movimento Cinque Stelle, vera sorpresa del 2015, non sarà rappresentato in quanto non raggiunge le soglie di sbarramento: sotto al 5% per il voto di coalizione, meno del 3% nel voto di lista. Altro dato interessante: il 20% degli elettori, pari a circa 500mila cittadini, ha votato solo per il candidato presidente.
Gli eletti vicentini
Nel nuovo consiglio regionale Veneto siederanno nove vicentini. Per la Lista Zaia: Roberto Ciambetti (Caldogno, presidente uscente del Consiglio Regionale, riconfermato con 9.951 preferenze), Marco Zecchinato (ex sindaco di Orgiano, neoeletto con 4.326 preferenze), Stefano Giacomin (ex sindaco di Creazzo, neoeletto con 2.877 preferenze) e Silvia Maino (assessore al sociale in Comune a Vicenza, neoletta con 2.774 preferenze); prima dei non eletti Ilenia Tisato (consigliere comunale a Schio, 2.099 preferenze).
Per la Lega Salvini premier son stati eletti i vicentini Manuela Lanzarin (ex assessore al sociale e sanità ed ex sindaco di Rosà, con 10.370 preferenze), il bassanese Nicola Finco (capogruppo Lega uscente, 8.939 preferenze); prima dei non eletti Milena Cecchetto (ex sindaco di Montecchio Maggiore, 4.645 preferenze).
Per Fratelli d’Italia, Elena Donazzan (assessore al lavoro uscente, 10.744 preferenze); primo dei non eletti Joe Formaggio (consigliere regionale uscente, (7.867 preferenze).
Per il Partito Democratico, Giacomo Possamai (neoletto con 11.515 preferenze, vero recordman vicentino di preferenze fra tutte le forze politiche); primo non eletto Chiara Luisetto (ex sindaco di Nove, 8.989 preferenze). Per Europa Verde è stata eletta Cristina Guarda (consigliere regionale uscente, 2.536 preferenze); primo non eletto Renzo Masolo (1.317 preferenze).
Da segnalare, fra i vicentini, l’ottima performance del consigliere comunale di Schio Carlo Cunegato per Il Veneto che Vogliamo, che ha raccolto 5.810 voti personali ma che ha pagato gli scarsi numeri della sua lista a livello regionale (2%) e vicentino, ma che a Schio ha raggiunto il 12%. Fra i bocciati eccellenti, fuori anche Vincenzo Forte per Fratelli d’Italia (il genero di Sergio Berlato ha raccolto ben 5.076 preferenze) e nella Lega il sindaco di Posina Andrea Cecchellero (2.666 voti).