Coronavirus, Johnson annuncia nuove restrizioni in Gb
Il premier britannico Boris Johnson ha definito la situazione attuale nel paese “un pericoloso punto di svolta” da affrontare subito e annuncia nuove misure restrittive: “La prospettiva di una seconda ondata di coronavirus è reale: dobbiamo agire ora”.
Il premier Tory alla Camera dei Comuni ha detto che le nuove restrizioni ripristinate oggi dal governo britannico sul fronte dell’emergenza coronavirus è di “sei mesi”. Lo stesso ha precisato che la settimana prossima l’esecutivo sottoporrà al Parlamento un’estensione della legislazione di emergenza approvata in primavera nella fase più acuta della pandemia.
L’emergenza coronavirus è di nuovo “in ascesa” nel Regno Unito per questo si impongono nuove misure restrittive che tuttavia “non sono in alcun modo un nuovo lockdown”. Ha formalizzato Boris Johnson indicando la prospettiva di una seconda ondata come “reale” sulla scia di “Francia, Spagna e altri Paesi” e confermando la decisione del suo governo di ripristinare limiti da giovedì agli orari di pub, ristoranti e bar di tutta l’Inghilterra (con coprifuoco alle 22), di tornare a incoraggiare il lavoro da casa, di estendere l’obbligo legale della mascherina e di introdurre controlli stringenti su tetto massimo delle 6 persone nei contatti sociali. Limitazioni anche per i matrimoni, il numero massimo degli invitati scende da 30 a 15. Rinviato inoltre il ritorno del pubblico negli eventi sportivi. Johnson ha notato che negli ultimi giorni i ricoveri in ospedale “sono raddoppiati”, che il livello di allerta è salito a 4 (su un livello massimo di 5) e che “ora è il momento di agire” per evitare un lockdown generale e misure più pesanti.
Il leader dell’opposizione laburista Keir Starmer ha approvato le nuove misure, ma ha accusato il governo di non avere una strategia complessiva, ha criticato le falle nel sistema di test e tracciamento e ha detto che un eventuale lockdown nazionale bis rappresenterebbe il segno di “un fallimento” dell’esecutivo.