Scoperto un nuovo focolaio in casa di riposo. In 14 positivi all’Ipab “La Pieve”
Ancora una volta scatta se non l’allarme l’attivazione dei protocolli di sicurezza in un centro di assistenza per anziani del Vicentino. E anche in questo caso la notizia riguarda l’area dell’Ovest: dopo la casa di riposo di Sarego, già tragicamente presa di mira dal morbo asiatico nella fase critica iniziale, tocca all’Ipab “La Pieve” di Montecchio Maggiore confrontarsi con un vasto focolaio di Covid-19.
La “tamponatura a tappeto” dopo la prima segnalazione ha fatto registrare 14 casi di positività. Sarebbero 11 gli ospiti affetti dal coronavirus e 3 gli operatori specializzati emersi dalle verifiche confermate tra giovedì e venerdì.
Fino a 48 ore fa la struttura assistenziale che sorge a a due passi dall’ospedale castellano non aveva mai fatto i conti con la pandemia, dopo la chiusura emetica dello scorso fine inverno che aveva permesso di tenere fuori dalle confortevoli mura di una casa di riposo rinomata della zona ogni possibile rischio. Lo stato febbrile accusato da un ospite nei giorni scorsi ha fatto attivare le procedure di controllo, fino all’emergere della sua positività: tutti gli anziani e gli operatori presenti alla “Pieve” sono stati quindi sottoposti al tampone, rivelando il focolaio già galoppante. Un centinaio quelli raccolti e affidati al laboratorio di microbiologia.
Per il primo caso riscontrato, in considerazione dei sintomi marcati che presenta e dell’età anagrafica, è stato disposto il ricovero all’ospedale San Bortolo di Vicenza nel reparto di malattie infettive. Come da protocollo, sospese con effetto immediato da ieri tutte le visite dei parenti. Tutte le persone risultate contagiate sono state isolate all’interno delle stanze individuali e non presenterebbero al momento sintomatologie di malattia importanti. Per i tre operatori dipendenti dell’Ipab, invece, “quarantena” a casa.