Coppia di 15enni architetta un piano per uccidere i genitori. Fermati grazie a un amico
Quando vengono citati, insieme, i nomi di Erika e Omar, riaffiora nei ricordi delle generazioni adulte l’incubo di cronaca di Novi Ligure, un duplice delitto che rischiava di ripetersi a quasi 20 anni di distanza in un paese dell’hinterland di Bassano. A sventare il delirante piano omicida di due ragazzini legati da un rapporto affettivo sono stati i carabinieri della compagnia locale, intercettando la coppia di adolescenti di 15 anni che dall’estate scorsa aveva deciso di sbarazzarsi dei genitori di lei. Le motivazioni, o come si dice in termini processuali il “movente”, ad oggi sono sconosciuti.
Si tratterebbe di due giovanissimi fidanzati della stessa zona, che frequentano le scuole superiori, già affidati a un percorso di psicoterapia con finalità rieducative. I genitori della ragazza erano ignari di tutto e solo grazie a una preziosa segnalazione di un coetaneo e amico della coppia, che aveva captato gli intenti sanguinosi durante una discussione, si è potuta evitare una tragedia immane.
I ragazzi risultano al momento indagati e toccherà ai giudici del Tribunale per i Minori di Venezia occuparsi della vicenda, sulla base del fascicolo in corso d’opera da parte dei carabinieri bassanesi. Le informazioni personali e di navigazione sul web contenute nei personal computer e negli smartphone sono state acquisite dai militari dell’Arma. Lì si sono cercate le conferme a controprova della segnalazione ricevuta. Il comando non può che mantenere il dovuto riserbo su una vicenda quanto mai delicata, in attesa delle decisioni che saranno prese dalla Procura dei Minori. La località esatta del Vicentino da dove provengono i due teenager non risulta nota, a tutela della riservatezza delle famiglie, coinvolgendo inoltre dei minori. A raccogliere la testimonianza preziosa di chi ha percepito il potenziale pericolo è stato il comune di residenza di uno dei due coinvolti, che a sua volta ha informato le forze dell’ordine attivandole immediatamente ai primi di luglio. La raggelante idea di “fare fuori” i genitori sarebbe scaturita nei primi giorni d’estate, dopo il periodo di lockdown.
Solo ipotesi sulla causa scatenante di tanto risentimento sfociato in un vero e proprio proposito omicida: la coppia di giovanissimi innamorati stava immergendosi a capofitto in una spirale irrazionale che li ha spinti fino ad architettare un duplice omicidio. Con vittime mamma e papà, di lei, considerati forse alla stregua di ostacoli all’acerbo legame sorto tra i due ragazzi. Forti sospetti degli investigatori vertono sull’incidenza di elemento esterno, una terza parte, che potrebbe aver recitato un ruolo decisivo dirottando le menti dei due giovanissimi verso un atto così efferato. Una sorta di setta o forse una macabra comunità virtuale su internet alcune delle piste da valutare, che potrebbe aver manipolato le menti fino a renderle succubi di ordini esterni. Si resta ancora sul campo ipotetico, però, in attesa di ricavare indicazioni certe supportate dai rilievi sugli apparecchi elettronici sequestrati.
Il dato certo, a distanza di circa 3 mesi dalle prime avvisaglie di pericolo, consiste nel fatto che grazie a un coetaneo che “non si è fatto gli affari propri“, locuzione assai in voga tra i giovanissimi, si è potuto evitare una tragedia. Bloccata, a quanto emerge, appena prima che si arrivasse a decidere nel concreto le modalità di uccisione dei coniugi ignari di ogni manovra che si stava tessendo alle loro spalle. Ogni sfaccettatura di questo contorto intento criminale è al vaglio dei carabinieri della compagnia di Bassano diretta dal Magg. Filippo Alessandro, che si riservano dichiarazioni più dettagliate in merito una volta concluse le indagini in corso.