Coronavirus: in attesa delle nuove norme scatta il coprifuoco in Campania. Preoccupazione anche alla Camera
In attesa delle misure nazionali anticovid in arrivo nel nuovo Dpcm, scatta il “coprifuoco” per la movida in Campania. Bar, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari dovranno essere chiusi, con decorrenza immediata e fino al 20 ottobre, dalle 23 alle 6 del giorno successivo. Inoltre, sempre nello stesso periodo, pasticcerie ed esercizi similari scatta l’obbligo di chiusura dell’attività dalle ore 23 alle ore 6 del giorno successivo nei giorni da domenica a giovedì. Dalle ore 24 alle ore 6 del giorno successivo, nei giorni di venerdì e sabato.
In Campania, inoltre, a ristoranti, pizzerie ed altri esercizi della ristorazione, è fatto obbligo di prevedere l’ultimo ingresso dei clienti nonché degli avventori per asporto alle ore 23 per l’intera settimana. Le consegne a domicilio sono consentite senza limiti di orario.
Assolutamente contrario alla decisione di De Luca il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: “Con queste ordinanze consegneremo a breve molti esercizi commerciali alla mafia. Chiudere ristoranti e locali alle 23 non ha nulla a che vedere con la movida – ha affermato – perché la movida ha altri tipi di locali, di luoghi e di contesti”.
Intanto le nuove ‘misure nazionali’ saranno discusse questa sera al Consiglio dei ministri e varate mercoledì 7 ottobre, dopo il passaggio di domani in Parlamento del ministro della Salute Roberto Speranza. Sulla situazione nelle scuole oggi l’incontro tra la ministra Lucia Azzolina e l’Iss.
Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il ministro della Salute Roberto Speranza, a quanto si apprende, incontreranno i presidenti di Regione, i rappresentanti dell’Anci e dell’Unione delle province per illustrare i contenuti del nuovo dpcm e del decreto per una stretta alle nome anti contagio da Coronavirus, di cui domani Speranza riferirà alle Camere. L’incontro dovrebbe precedere il Consiglio dei ministri convocato alle 21.
E, mentre alcune Regioni già approvano ordinanze più restrittive, partono le prime polemiche da parte di governatori, come quello della Liguria Giovanni Toti, che parla di “Un passo indietro francamente inaccettabile”. “Ritengo che un provvedimento universale e identico per tutto il Paese senza tenere conto delle varie situazioni sia un passo indietro”, ha precisato Toti.
Intanto il coronavirus entra pesantemente anche nella vita delle istituzioni. Non convocate le commissioni Esteri e Bilancio, dopo che sono stati trovati positivi il sottosegretario agli Esteri Merlo e la deputata del Pd Lorenzin, la Commissione Ue ha comunicato che hanno il virus 159 persone dello staff del governo europeo, mentre l’udienza della Corte Costituzionale fissata per il 6 ottobre è stata rinviata a nuovo ruolo in attesa dell’esito dei tamponi dopo 4 contagi. Positivo anche uno dei partecipanti al comizio elettorale della Lega tenutosi il 25 settembre scorso a Terracina.
Positivo anche il direttore de ‘La Stampa’ Massimo Giannini che su Twitter ha ringraziato tutti per l’affetto e aggiunge: ” attenti, il virus c’è, usiamo tutte le precauzioni. Solo così andrà tutto bene. In queste ore, da quanto si apprende, si sta procedendo a evacuare la redazione e, come da protocollo, verranno eseguiti i tamponi e sanificata la sede.
In giornata è anche stato riattivato alla Protezione Civile il Comitato operativo che ha affrontato i primi mesi dell’emergenza Covid. Una prima riunione si è svolta in mattinata alla Protezione Civile, per fare il punto della situazione in merito alla pressione sugli ospedali e l’approvvigionamento di materiali. Durante il vertice non sarebbero emerse al momento particolari criticità. All’incontro hanno partecipato – alcuni in videoconferenza – il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, tecnici e assessori in rappresentanza delle varie regioni. A quanto si apprende, il prossimo incontro è fissato per venerdì prossimo.