Generazione Z – Viaggiare è vivere due volte. Episodio. 1
“La vita è un viaggio, e chi viaggia vive due volte”, scriveva l’antico poeta persiano Omar Khayyam. A me è sempre piaciuto viaggiare: è come vivere più di una vita, apre i propri orizzonti personali, fa sperimentare cose nuove, aiuta a non restar chiusi nella propria bolla. Alla fine, forse, fa diventare persone migliori.
Questo è il racconto del mio viaggio “very cheap” in Europa, effettuato nello scorso mese di agosto, arricchito di qualche spunto e riflessione personale avvenuti durante le diverse tappe. Dopotutto viaggiare apre la mente, no?
Thiene, 18 luglio 2020. Sono in Biblioteca a Thiene e sto studiando per l’ultimo esame di università: la laurea in Economia sembra ancora un traguardo lontano. Riuscirò a laurearmi in tempo? Questo non lo posso sapere, ma facendo due conti, i giorni che mancano all’esame sembrano più che sufficienti per preparare l’ultima fatica e finire la tesi per consegnarla alla relatrice per il controllo finale. Mancano esattamente 46 giorni al 3 settembre, poi qualche altro giorno fino all’8 settembre per concludere la tesi e discuterla online, causa Covid-19. Dalla finestra dell’ultimo piano riesco pure a vedere le coppiette che si godono qualche momento di privacy all’ombra di un albero e qualche impiegato che si affretta a salire in macchina dopo una giornata di scartoffie e fotocopie.
Lo studio, gli impegni, la vita stessa sembra improvvisamente pesare molto e un attimo dopo realizzo che non ho organizzato niente per le vacanze d’estate, dato che avevo continuamente posticipato tutto a causa studio. Mi viene in mente il viaggio negli Stati Uniti dell’anno prima e i bei momenti che avevo trascorso allora e lo collego subito al fatto di non aver visitato tante capitali europee: solamente Londra, Parigi, Berlino e La Valletta: ne mancano tantissime!! Via quindi alla ricerca di voli e alla pianificazione di itinerari: arrivo alla conclusione che un percorso di forma simil-circolare è l’idea migliore (come mi aveva indicato a suo tempo qualche simpatico professore di storia dell’arte di cui ora non ricordo il nome). Essendo studente non ho particolari costrizioni lavorative (come ad esempio le ferie contate), ma faccio i conti con l’altra faccia della medaglia: cioè la mancanza di fondi, tamponata solo da qualche lavoretto qua e là e qualche risparmio mantenuto “tirando il pacco” a qualche “pizzata”. Mi accingo quindi a capire quali città voglio visitare, o meglio quale tragitto comporta minori costi.
Decido di partire il giorno 26 luglio alle ore 20 da Padova per raggiungere la prima tappa: Vienna, capitale austriaca famosa per i suoi ultimi due secoli di storia, che raggiungerò con un Flixbus notturno di otto ore. Quale altra destinazione non poteva mancare in un “viaggio culturale”, quale ambiva ad essere anche il mio, se non Praga, centro della storica regione della Boemia? Oltretutto per neanche 15 euro, avrei viaggiato in un treno OBB che in quattro ore mi avrebbe fatto arrivare alla capitale ceca. Terza tappa a Nord, magari verso la capitale olandese, Amsterdam, sogno di tanti giovani e anche meno giovani in cerca di divertimenti di vario tipo. Un altro Flixbus infinito mi aspetta, ossia le 12 ore di autobus da Praga e Amsterdam, però c’è una bella notizia: il viaggio è dalle 18 del 1 agosto alle 6 di mattina del 2, quindi risparmierò pure sul posto letto. L’altra tappa sarà Madrid, capitale spagnola che però raggiungerò in aereo. L’ultima città programmata è la capitale portoghese, Lisbona, per la quale le mie aspettative sono molto basse, ma che scelgo comunque di visitare perché il volo di ritorno da Madrid a Milano via Portogallo è più economica. Messo giù su un foglio questo piano, termino la sessione di studio, un po’ sollevato perché almeno so che non starò sui libri tutta l’estate mentre amici e conoscenti vanno a farsi la settimana a Jesolo o in Sardegna; bellissimi posti sì, ma che non fanno per me e per il mio stile di vacanza. Il ritorno è fissato per il 13 agosto all’aeroporto di Malpensa, da dove basterà un BlaBlaCar oppure un treno per raggiungere le campagne dell’Alto Vicentino, dove vivo. I voli non si possono prenotare pagando con Paypal quindi programmo per il giorno dopo la ricarica della mia Postepay coi soldi necessari per i trasporti (alla fine di queste “puntate” proporrò una scomposizione di tutte le spese sostenute per il viaggio).
Lugo di Vicenza, 19 luglio 2020. La Postepay è carica (ma che brutto momento prevelare) e quindi non resta che prenotare i voli per poi avere il resto della giornata per studiare, col pensiero che ormai bisogna solo aspettare la fatidica data della partenza. Mia madre, come al solito preoccupata, oltre che per i soliti motivi anche per l’emergenza Coronavirus, mi fa tutte le raccomandazioni del caso su mascherina e quant’altro.
Una settimana dopo. Durante la settimana, con gli amici abbiamo condiviso un po’ di idee sulle vacanze e su quello che faremo: chi ha la fidanzata è chiaramente obbligato a trascorrerle con lei, e chi riesce ad organizzarsi con amici o almeno una parte di essi (impresa ardua) può ritenersi fortunato. Poi ci sono quelli che optano per farsi qualche weekend qua e là, visitando piccole città oppure qualche lago del Nord Italia: tutte ipotesi validissime a mio parere, ma che però non attirano così tanto la mia attenzione.
Il 25 di luglio organizzo una cena di saluto con tutti loro, perché (come mi hanno sempre insegnato) nella vita non si sa mai e quindi trascorriamo una serata piacevole tra carne ai ferri e contorni. La sera stessa finisco di preparare lo zaino: 4 t-shirt, 2 felpe, 2 pantaloni, 2 pantaloncini, un po’ di intimo e calzini, caricatori e powerbank vari, passaporto e qualche altro effetto personale. Il giorno dopo, la partenza: salutati i miei familiari, mi dirigo a Padova da dove si parte alla volta di Vienna. Questo è tutto per la prima puntata di questo racconto, spero che vi incuriosisca abbastanza da scommetterci anche la prossima settimana. Quindi per questo chiudo. See u next week!!
Mohammed Sadiq (Instagram: @momothalegend)