Covid, governo verso una nuova stretta: priorità a scuola e lavoro. Alle 17 riunione del Cts
Prima il vertice notturno per scongiurare un nuovo lockdown nazionale e mettere in campo nuovi provvedimenti restrittivi “mirati”. Poi la riunione urgente, nella sede della Protezione Civile di via Vitorchiano, a Roma, la riunione di coordinamento con le Regioni a cui hanno partecipato in presenza il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. Collegati in videoconferenza il ministro della Salute, Roberto Speranza, e i presidenti delle Regioni.
Il vertice è stato convocato ieri per un confronto con le Regioni sui tamponi e la tenuta delle terapie intensive e anche per valutare eventuali misure più stringenti che il governo si appresta a mettere in campo per frenare i contagi da coronavirus. Sul tavolo, infatti, c’è il nuovo dpcm che il premier Giuseppe Conte dovrebbe firmare entro lunedì.
Ma questo dovrà essere fatto con “la massima sintonia tra Governo e Regioni” e per “evitare di ritrovarsi come gli altri Paesi Ue” con i contagi alle stelle, assicura il ministro della Salute Roberto Speranza dopo la riunione. : “L’idea di base – fa sapere Speranza – è l’irrigidimento delle misure con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali” in modo tale da garantire i due pilastri considerati imprescindibili da Palazzo Chigi: “la scuola e il lavoro”.
Poi c’è il tema dello smart working, che potrebbe arrivare “al 70-75%“. Speranza ha anche sottolineato la necessità di “fare uno sforzo in più sulla movida” (ad esempio limitando “gli orari serali”), fermo restando l’impegno dell’esecutivo a farsi carico del “ristoro per le attività chiuse“.
I governatori chiedono, tra l’altro, orari scaglionati per le scuole e la didattica a distanza per gli istituti superiori”. “Stiamo lavorando ad interventi che al momento escludono il coprifuoco modello francese e ulteriori strette a bar e ristoranti – le attività più colpite dalla crisi – che però devono continuare a rispettare le regole con grandissimo rigore”, scrive su Facebook il presidente della Liguria Giovanni Toti.
“Sulle piscine e le palestre si valuti di tutelare almeno le squadre, che possono rispettare i nuovi protocolli” spiega invece il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini in merito all’ipotesi di una eventuale stretta su palestre, piscine e attività sportive nel prossimo Dpcm. Sulle nuove regole è già stata convocata per le 17 una riunione del Comitato tecnico scientifico.