Addio a “Beppe”, dipendente pubblico e tra le anime del mensile dedicato a Sandrigo
Ci sapeva fare con la tastiera, con l’informatica e la grafica in particolare, ed era dotato di un acume fuori dell’ordinario “Beppe” Savio. Un ragazzo divenuto uomo che la comunità di Sandrigo conosceva e apprezzava, anche per il suo impegno sia nel volontariato sociale che nella promozione di iniziative culturali.
Se ne è andato la scorsa settimana a 47 anni di età, costretto a cedere a una grave malattia che l’ha strappato ai suoi cari e ai tanti amici, costringendolo all’ultimo viaggio attorniato da tutti loro.
La solenne cerimonia di addio si terrà oggi pomeriggio alle 15 nel Duomo del centro di Sandrigo. Il rito funebre sarà pubblico ma riservato ai congiunti e amicizie più strette che prenderanno posto nei banchi di fronte all’altare, in ossequio alle regole anti diffusione del contagio che hanno limitato le presenze nei giorni scorsi. Dopo le esequie, la salma del compianto Giuseppe riposerà nel cimitero della frazione di Lupia.
Impiegato pubblico presso la Provincia di Vicenza, finchè la salute glielo ha permesso ha collaborato con l’ufficio Ambiente. Come ricorda anche un articolo sul Giornale di Vicenza Giuseppe Savio aveva intrapreso anche il percorso sindacale nell’Usb del pubblico impiego, ricoprendo incarichi di rappresentanza e soprattutto di impegno operativo in difesa dei diritti della categoria e dei colleghi. Tanti tra loro lo ricorderanno oggi con un pensiero o una preghiera, nell’impossibilità di partecipare fisicamente al funerale.
A ricordarlo con altrettanto trasporto emotivo saranno anche i componenti del periodico locale “Sandrigo 30“, organo di informazione a cadenza mensile di cui lo stesso Savio era il presidente dell’associazione che si occupa della pubblicazione, oltre a curarne il delicato aspetto dell’impaginazione grafica. “La redazione tutta di Sandrigo30 si stringe intorno alla famiglia di Giuseppe Savio che ci ha lasciato dopo una lunga malattia. Beppe per noi non era solo il presidente, il nostro grafico che ogni mese impaginava e sistemava i contenuti del mensile, e presenza costante nelle decisioni redazionali. Era anche un caro amico, una persona buona e di rara gentilezza, sempre attento alle persone e memoria storica del nostro Giornale. Ci mancherà!”.