Seconda ondata Covid: per Coalizione Civica Schio “l’Ulss 7 non si è attivata per assumere nuovi infermieri”
A Santorso non saranno assunti nuovi infermieri, questo è quello che svela una nota di Coalizione Civica di Schio che denuncia la mancata preparazione dell’ospedale. Il gruppo aveva già espresso delle preoccupazioni per la situazione dell’Ulss 7 Pedemontana in vista di una seconda ondata di contagi.
“In meno di due settimane a Santorso siamo passati da una decina di persone ricoverate a più di 33 (di cui almeno 3 in terapia intensiva). Se la progressione dei contagi continuerà in questo modo – ha scritto il consigliere comunale di Coalizione Civica Carlo Cunegato – in poche settimane potremo avere l’ospedale pieno e non si sa la destinazione dei ricoverati non Covid 19.”
“Il personale sanitario – prosegue l’esponente del gruppo Il Veneto che Vogliamo – non ha ancora dimenticato lo sforzo eroico messo in campo nella prima ondata, quando la trasformazione in ospedale Covid ha spesso obbligato anche i medici ad improvvisarsi anestesisti con turni massacranti. Non possiamo essere sicuri che saranno in grado di sottoporsi nuovamente ad uno sforzo del genere, oggi che la fatica ancora pesa sulle loro spalle.”
“A Luglio la Regione ha deliberato la possibilità di assumere 108 professionisti sanitari (soprattutto infermieri) a tempo indeterminato per affrontare l’emergenza Covid. Questo sicuramente avrebbe reso più agevole affrontare l’emergenza. Ricordiamoci, tra l’altro, che il personale utilizzato in Covid, viene tolto dagli altri reparti di assistenza e la programmazione non si è fermata. Senza aiuti, quindi, anche gli altri servizi vengono indeboliti. Sapete perché? Cosa è successo? La nostra Ulss non si è attivata con concorsi a tempo determinato e chiamate a quello a tempo indeterminato già utilizzabile.”
“Avrebbe dovuto, con le autorizzazioni per assunzioni già a luglio assumere risorse fresche e formarle per emergenza preannunciata – conclude la nota – e, di conseguenza, adesso si è in ritardo e siamo già al blocco delle ferie e alla mancanza di sostituzioni, non si trova personale, poiché è già stato assunto dove si sono organizzati fin subito, appena finita l’emergenza. Come si potrà affrontare un periodo così difficile in questo modo? Come possiamo rispondere con quattro operatori su 18 nel dipartimento di prevenzione, di fatto rendendo così il tracciamento e la sorveglianza attiva difficili? Come possiamo rispondere al bisogno dell’attivazione di reparto semintensiva quando ci vorrebbe 1 infermiere ogni 4 pazienti e adesso ce ne sono quattro per 40? Come possiamo, proprio in questo momento, aver rinunciato ad un indispensabile supporto di personale?”