Dpcm, proteste violente a Milano e a Torino. Oggi in Cdm il dl Ristori con 5 miliardi di aiuti alle categorie colpite
Continuano e si allargano ad altre città le proteste contro il decreto del presidente del Consiglio che inasprisce le misure per arginare l’impennata di contagi da Coronavirus. Dopo le manifestazioni di Napoli, ieri sera sono andate in scena quelle violente di Torino e Milano durante le quali si sono visti, lanci di molotov, di fumogeni, di grossi petardi, di sassi, e poi fioriere e cassonetti rovesciati, roghi, dehors danneggiati, vetrine devastate e due negozi saccheggiati.
Azioni violente che hanno creato forti tensioni con le forze dell’ordine che hanno lanciato lacrimogeni per disperdere i manifestanti e in alcuni casi sono partite cariche di alleggerimento. Tre agenti sono rimasti feriti in seguito al lancio di oggetti.
Entrambi i cortei non autorizzati, hanno marciato alla volta del palazzo della Regione, contro il quale hanno acceso la loro rabbia. A Milano, qualche centinaio di persone si è dato appuntamento in piazzale Loreto mentre a Torino i manifestanti si sono radunati a piazza Castello, nel cuore della città. Da lì, sono partiti in marcia fino alla sede della Lombardia, a Milano, e a quella del Piemonte, a Torino. Chi ha visto direttamente i partecipanti alla manifestazione, sostiene non ci fossero rappresentanti delle categorie colpite dai provvedimenti restrittivi del governo. Sembra piuttosto che nell’organizzazione delle proteste siano stati coinvolti ambienti di estrema destra e gruppi di ultras. In totale, verranno fermate e portate in questura 12 persone.
Intanto oggi, oggi il premier Giuseppe Conte riceve alcuni rappresentanti delle categorie colpite dalle chiusure e dalle misure restrittive del Dpcm, mentre in consiglio dei ministri arriva l’atteso decreto Ristori, i nuovi indennizzi di cui il ministro dell’Economia ha tanto parlato negli ultimi giorni. In sostanza, si tratterà di un nuovo pacchetto di aiuti per – complessivamente – 4 o 5 miliardi di euro destinati alle categorie di gestori piegati dai provvedimenti varati per combattere l’epidemia. Indennizzi a fondo perduto che il governo definirà con il dl di oggi e che – stando a quanto ha detto il Gualtieri subito dopo il varo del Dpcm – saranno superiori a quelli precedenti, erogati nel corso della prima ondata di pandemia in Italia.
Ieri infatti la viceministra dell’economia Laura Castelli ha fatto sapere che i ristori andranno dal 100% al 200% di quanto, in base al calo del fatturato di aprile 2020, le aziende hanno avuto con il fondo perduto del decreto Rilancio. Come aveva già annunciato il premier durante la conferenza stampa di domenica in cui illustrava le nuove misure, il ristoro arriverà con un bonifico automatico effettuato dall’Agenzia delle Entrate direttamente sul conto degli interessati, entro pochi giorni dall’approvazione del testo.