Omicidio Loza, Sbrollini: “Non lasciamo soli i minori, vittime incolpevoli di queste tragedie”
“Un altro femminicidio, un’altra vittima della violenza del proprio compagno. Sono sconvolgenti i dati che giungono dalle notizie di cronaca nera: gli omicidi sulle donne sono già 20 nel 2017 e sono stati oltre 70 nello scorso anno. Questa volta è successo nella mia provincia, a Camisano vicentino. La tragedia è avvenuta nella casa della coppia: un italiano di 48 anni, Mirko Righetto, ha ammazzato a coltellate la propria moglie colpendola sul collo, Nidia Lucia Loza Rodriguez, aveva 37 anni. Le vittime di questa tragedia però sono almeno due perché oltre alla giovane donna uccisa è rimasta la figlia di tre anni che ora non ha più la madre e si trova con un padre che certamente passera molti anni in carcere. I giovani orfani sono vittime secondarie di questi terribili delitti, che non possiamo lasciare soli”. Ad affermarlo è l’onorevole Daniela Sbrollini, vicepresidente XII Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera dei Deputati.
“Quest’anno alla Camera – sottolinea Daniela Sbrollini – abbiamo approvato all’unanimità una nuova legge che ha l’obiettivo di offrire agli orfani per reati domestici più tutele mediche, legali ed economiche. Chi viene rinviato a giudizio per omicidio non ha più diritto alla pensione di reversibilità, quella pensione con questo provvedimento sarà invece destinata ai figli della vittima. Inoltre Il fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti viene loro esteso con una apposita dotazione aggiuntiva di 2 milioni di euro all’anno per borse di studio e reinserimento lavorativo. Ai figli delle vittime è assicurata assistenza medico-psicologica gratuita fino al pieno recupero psicologico ed è attribuita la quota di riserva prevista per l’assunzione di categorie protette. Se il cognome è quello del genitore condannato in via definitiva, il figlio può chiedere di cambiarlo”.
“Oltre a questi provvedimenti che però hanno efficacia solamente dopo che il dramma è accaduto – aggiunge la deputata vicentina – serve ora investire su un piano che prevenga queste tragedie, per l’isolamento dei violenti, per l’assistenza psicologica per le donne, per le coppie e per i minori coinvolti. Serve immediatamente potenziare le dotazioni per i servizi di assistenza psicologica sul territorio per consentire alle aziende sociosanitarie locali di occuparsi pienamente di queste giovani vittime e per assicurare loro, per quanto possibile, un’esistenza serena e dignitosa”.