Focolaio alla Crest Leather: i sindacati chiedono il rispetto dei protocolli sanitari in azienda
Il caso è stato denunciato proprio ieri dalle organizzazioni sindacali Uiltec-Uil Filctem-Cgil e Femca-Cisl del distretto conciario vicentino: “Siamo fortemente preoccupati – hanno detto – per le molteplici segnalazioni da parte dei lavoratori” di crescenti contagi da Covid-19, con un focolaio scoperto il 29 ottobre alla Crest Leather Italia di Chiampo: sono 35 i dipendenti risultati positivi ai test.
Per questo i sindacati hanno inviato una istanza urgente al prefetto di Vicenza, al sindaco e all’Ulss 8 Berica, nella quale “si intima alla direzione aziendale una scrupolosa osservanza dei precetti ministeriali”. “Il dovere della tutela della salute dei lavoratori – spiegano i sindacati in una nota – che in questa circostanza è a valere a tutela della salute di tutta la popolazione, deve trovare pratica in tutti i luoghi di lavoro”.
Per questo “l’azienda deve assicurare in tutti i reparti produttivi che alla conoscenza di lavoratori che abbiano avuto contatto con delle persone positive al virus Covid-19, questi vanno posti in immediata quarantena ed inviati al test tampone; che in casi di contagio emerso nei luoghi di lavoro, venga sospesa immediatamente l’attività lavorativa dell’ufficio o del reparto e sanificato il luogo di lavoro; che si insedi il comitato aziendale con la costituzione dell’unità di crisi; che vi sia l’osservanza di almeno un metro di distanza tra personale; che l’utilizzo degli spazi aziendali rispetti la stessa regola anche attraverso scaglionamento delle entrate/uscite e delle pause pranzo; che l’igenizzante nei reparti produttivi sia in quantità adeguata; che oltre alla distribuzione di mascherine e dei dpi per tutto il personale, si controlli l’osservanza dell’uso; che venga favorita la modalità di lavoro a distanza negli uffici. L’azienda è poi “esortata” a provvedere a ricorrere ai mezzi di verifica della temperatura.
“Nel caso di accertate omissioni delle pratiche sanitarie, previste dai protocolli stabiliti dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di coronavirus – continuano i sindacati – le scriventi sulla base di tutto quanto sopra in caso di reiterato mancato rispetto chiedono la sospensione temporanea di ogni attività lavorativa fino al ripristino delle condizioni sanitarie previste a garanzia della salute di ogni lavoratore”.