La filiera mondiale del latte elegge un vicentino alla sua guida. E’ l’ad di Brazzale Group
Piercristiano Brazzale è il primo italiano a ricoprire il massimo incarico di rappresentanza all’interno della Federazione Internazionale del Latte, fondamentale organismo del settore caseario. La notizia è stata ufficializzata nel pomeriggio di lunedì, con l’investitura ora certa dell’amministratore delegato di Brazzale Group, la storica azienda di famiglia – la più antica d’Italia nel comparto – con sede principale a Zanè.
L’elezione è avvenuta poche ore fa attraverso il voto in videoconferenza con tutta la filiera rappresentata all’interno della sigla Fil-Idf, punto di riferimento di migliaia di agricoltori, trasformatori, cooperative, industrie, università, centri di ricerca, governi, rappresentanti dei ministeri competenti (salute, agricoltura) e numerose altre organizzazioni. Si tratta di un’associazione a livello planetario che si occupa di sviluppo, promozione ma anche ricerca e sostegno della produzione e del commercio lattiero caseario nel mondo.
Circa 60 gli stati aderenti a livello planetario, a conferma del prestigioso mandato accettato da Brazzale, uno dei fratelli imprenditori che gestiscono l’azienda con profonde radici nel territorio e vocazione all’export internazionale. La Federazione rappresenta il mondo del latte presso le organizzazioni intergovernative (Fao, Oms, Onu e Oie), i governi nazionali e gli enti sovranazionali come l’Unione Europea. Il 55enne vicentino nel 2018 era entrato nel direttivo con la carica di vicepresidente, prima dell’upgrade di oggi, e con la sua elezione conferisce valore anche a Confagricoltura Vicenza.
E’ la prima volta che un rappresentante italiano di nascita e di sviluppo imprenditoriale viene chiamato a ricoprire questo prestigioso quanto decisivo ruolo operativo. “Sono davvero orgoglioso di questo incarico – spiega Piercristiano dal quartier generale di Zanè -. E’ l’ideale completamento del cammino cominciato dai miei avi sull’Altopiano di Asiago, che risale addirittura al Seicento, che e mi darà la possibilità di rappresentare nei più importanti organismi internazionali le istanze di un settore vitale e strategico come quello lattiero caseario“.
Un compito tutt’altro che agevole ma che, nelle premesse, è stato affidato a una famiglia-simbolo dell’imprenditoria vicentina e veneta tra le più brillanti del settore, capace di fondere tradizione e innovazione ed esportare prodotti alimentari in tutto il mondo. Senza dimenticare mai le proprie radici. “Lo considero un riconoscimento importante per la tradizione casearia italiana – continua il neo presidente – e per il grande lavoro di innovazione svolto negli ultimi 20 anni dalla nostra azienda e dai nostri collaboratori, che ogni giorno trasformano idee, strategie e visioni in prodotti per il mercato. Un attestato dell’importanza delle filiere ecosostenibili e del conseguimento di nuovi standard su scala internazionale, come la filiera in Moravia, il calcolo del water footprint, il carbon neutral o il progetto d’allevamento Silvi Pastoril”.