Covid in Veneto, nasce un nuovo Comitato. Idea veterinari per i tamponi rapidi
I numeri quotidiani sulla diffusione del contagio in Veneto (non buoni), l’appello a portare sempre la mascherina di protezione, il dibattito sulle misure del prossimo Dcpm in via di promulgazione e la fascia cromatica che spetterà al Veneto, con ballottaggio tra arancione e verde secondo le indiscrezioni. Sono questi i principali temi su cui verte la conferenza stampa di mercoledì 4 novembre a Marghera, con Luca Zaia a prendere come di consueto la parola e fare il punto della situazione emergenziale.
Con l’emergere, in senso letterale, di un’idea per alcuni da strampalata e per altri invece all’opposto da classificare ingegnosa: affiancare ai tamponi rapidi negli studi dei medici di base anche la possibilità di farli dai veterinari associati. Si tratta di poco meno di 2.500 figure mediche che si occupano di animali, “mammiferi come l’uomo” come ha sdrammatizzato Zaia con una battuta. Una trattativa sarebbe in corso tra Regione Veneto e rappresentanze di categoria, mentre infuria la polemica tra i medici di base dopo l’obbligo di fornire il servizio “punto-tamponi” come annunciato lo scorso fine settimana.
Sul piano dei numeri sono stati 2.436 i contagi aggiuntivi rispetto a ieri trascritti dalle Ulss del Veneto, in linea con i giorni scorsi nella tendenza autunnale. I tamponi molecolari ieri sono stati poco meno di 16 mila, con dati aggiornati alle 8 di mercoledì mattina. Oltre 65.500 i cittadini in Veneto che hanno contratto la malattia nelle sue varie forme: lievi, gravi o del tutto asintomatica. In isolamento si contano 17.284 persone complessive secondo la fotografia attuale, con quasi 2 mila unità in più nelle 24 ore.
Aumentano inesorabilmente i malati ospedalizzati e in particolari coloro che sono assistiti nelle terapie intensive: sono 155 ora, 7 in più. Sono 1.193 i ricoverati negli ospedali veneti, ben 74 in più mettendo a confronto il dato di oggi e di ieri. Il saldo dei pazienti ospedalizzati e dimessi rimane in negativo: 45 i clinicamente guariti mandati a casa, con quindi 19 posti letto occupati in più a conti fatti. L’informazione più dolorosa riguarda l’impennata recente dei decessi di persone morte con concausa di coronavirus, altre 20 in più.
“Sono il primo a dire che dare il bollettino è doveroso da parte nostro – spiega il presidente Luca Zaia -, anche se qualcuno ritiene che crei solo delle ansie. Questi sono i numeri ufficiali che diamo ai cittadini, tutto il resto è fantasia. Sta a noi guardare a queste cifre, in particolar modo sul tema della pressione ospedaliera, dando così risposta agli scettici a chi crede che si tratti di una emergenza sola mediatica. Il numero di ricoverati odierni è equivalente a tre ospedali pieni. Ad oggi, comunque, tutti i pazienti hanno un letto”.
Altra novità la costituzione di un Comitato per la gestione dell’emergenza, allo scopo di coordinare il fronte di contrasto alla pandemia. Sarà coordinato dal dottor Paolo Rosi. “E’ stato deliberato ieri in giunta regionale – conclude Zaia – e si occuperà di fare sintesi delle misure che vengono prese ogni giorno. Un tavolo dove siederanno rappresentanti di Ulss, ospedali, dirigenti sanitari, componenti sociali e ovviamente Protezione civile”.