Legge Zan sull’omotransfobia, per Sergio Berlato (FdI) “comprime la libertà di opinione”
Non va giù all’eurodeputato vicentino Sergio Berlato la legge Zan sull’omotransfobia, approvata ieri alla Camera dei Deputati con 265 si’, 193 no e un astenuto e che ora passa all’esame del Senato della Repubblica.
Scopo della proposta di legge è contrastare la violenza e la discriminazione per motivi legati alla transomofobia, alla misoginia e alla disabilità, ossia l’avversione irrazionale nei confronti dei omosessuali, bisessuali, transessuali, basata sul pregiudizio: l’Unione europea la considera analoga al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo.
Il testo, che prende il nome dal relatore Alessandro Zan del Partito Democratico, in origine conteneva misure per contrastare e prevenire solo per per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Durante l’esame in Parlamento le maggiori tutele sono state estese anche alla disabilità, con il consenso del centrodestra.
Per Berlato (eurodeputato di Fratelli d’Italia) “si viene a realizzare quello che è un pericoloso precedente, in quanto si prospetta sempre più concretamente l’inserimento nel nostro ordinamento del reato di opinione, punendo tutto ciò che non è conforme al pensiero unico dominante, il cui scopo non è tutelare davvero le categorie citate nel Ddl Zan, ma incidere e comprimere la libertà di pensiero dei nostri cittadini”.
“Siamo sempre convinti – prosegue il politico vicentino – che il perno del nostro agire sia la difesa della famiglia naturale e oggi ribadiamo con forza come sia indispensabile difenderla contro l’ideologia gender, destabilizzante e pericolosa soprattutto per la crescita e lo sviluppo dei nostri figli”.